Bellocchio: “Pascoli, un poeta senza felicità”
Il regista Marco Bellocchio, tornato a San Mauro Pascoli dopo 24 anni, ha espresso il suo profondo affetto per il poeta Giovanni Pascoli durante la presentazione del volume “Una dolorosa immobilità. La vita di Giovanni Pascoli in una sceneggiatura interrotta”, evento organizzato da Sammauroindustria in collaborazione con Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori.
“Ho conosciuto Pascoli da bambino, alle elementari, dalle poesie imparate a memoria come Cavalla storna, 10 agosto, L’Aquilone“, ha esordito Bellocchio. “Pascoli è stato un grande poeta che non ha avuto un momento di felicità”.
Secondo Bellocchio, un momento cruciale nella vita di Pascoli è stata la sua prigione nel periodo del suo impegno socialista con Andrea Costa. “Lì capisce che la sua vocazione non è la militanza politica ma lo studio e la cura delle sorelle. È una vera e propria svolta della sua vita. Quella dove poi creerà il nido familiare per difendersi dal mondo esterno”, ha spiegato il regista.
Il film su Pascoli mai realizzato
Bellocchio ha poi svelato i retroscena del film su Pascoli che non vide mai la luce. Il progetto, commissionato dalla Rai presieduta da Sergio Zavoli, era previsto per il 1982. La sceneggiatura, scritta da Vincenzo Consolo, fu discussa e elaborata con Vincenzo Cerami e lo stesso Bellocchio, a cui sarebbe spettata la regia.
“Quel film aveva coinciso con Salto nel vuoto, storia di un rapporto tra un fratello e una sorella. A quel punto non aveva più senso tornare su un tema che era il medesimo. Nel ruolo di Pascoli poi avrei visto bene Michele Placido, tra i protagonisti di Salto nel vuoto“, ha rivelato il regista.
Un’eredità poetica e un legame profondo
Le parole di Bellocchio ci restituiscono un ritratto intimo e personale di Giovanni Pascoli, evidenziando il profondo legame che il regista nutre per il poeta. L’analisi di Bellocchio sulla vita di Pascoli, incentrata sulla sua mancanza di felicità e sul ruolo determinante della prigione nella sua vita, offre un nuovo punto di vista sul poeta, mostrandolo non solo come un grande artista ma anche come un uomo complesso e tormentato.