Ritardo e problemi tecnici all’udienza
L’udienza del processo per il crollo di ponte Morandi, in corso presso il tribunale di Genova, è iniziata con un ritardo di due ore a causa di problemi tecnici legati alla video-registrazione del processo.
Il presidente del tribunale, Paolo Lepri, ha spiegato che il tecnico addetto alla registrazione, dipendente precario di un’azienda romana con appalto del sistema audio-video, non si è presentato a causa del contratto scaduto e degli straordinari non pagati. L’azienda non è stata in grado di sostituire il tecnico, causando un blocco dell’udienza.
L’intervento del pm Airoldi
Dopo la sospensione dell’udienza e la richiesta di intervento di un tecnico del Cisia (dipendente del ministero della giustizia) dalla sede di Milano, il pm Marco Airoldi, noto per le sue competenze informatiche, si è attivato per risolvere il problema.
Sedendosi direttamente sul banco degli imputati, il pm Airoldi è riuscito a manovrare parzialmente il sistema di video-registrazione, consentendo la ripresa dell’udienza dopo circa un’ora di attesa.
Situazione incerta per le prossime udienze
Nonostante l’intervento risolutivo del pm Airoldi, la situazione per le prossime udienze resta incerta, in quanto non è chiaro se il problema tecnico sarà risolto in tempi brevi.
L’udienza di oggi, che prevedeva i controesami dei consulenti tecnici di Spea, è proseguita dopo il ritardo iniziale, ma la mancanza di un tecnico dedicato alla video-registrazione potrebbe creare ulteriori problemi nelle prossime sedute del processo.
L’impatto dei problemi tecnici sul processo
Il ritardo e i problemi tecnici verificatisi durante l’udienza evidenziano la fragilità del sistema giudiziario in termini di gestione delle risorse umane e tecnologiche. La mancanza di un tecnico qualificato ha causato un’interruzione significativa del processo, con il rischio di ulteriori ritardi e complicazioni. L’intervento tempestivo del pm Airoldi, pur positivo, mette in luce la necessità di investimenti e di una maggiore attenzione alla logistica e al personale tecnico all’interno dei tribunali.