Protesta silenziosa contro le insufficienze in greco
Un’insolita protesta ha avuto luogo al liceo classico ‘Foscarini’ del Lido di Venezia durante gli esami di maturità. Tre studentesse hanno deciso di boicottare l’esame orale, non per mancanza di preparazione, ma in segno di protesta contro le insufficienze ricevute in greco da parte della commissaria esterna.
Ad innescare la protesta è stata Linda Conchetto, una diciottenne promessa dell’atletica leggera, che pur avendo ottenuto un voto di 6.5 in greco, ha deciso di guidare lo ‘sciopero bianco’ in solidarietà con le sue compagne. Secondo i quotidiani locali, la ragazza avrebbe puntato ad un punteggio di almeno 90 nella versione di greco, ma il voto ricevuto le avrebbe impedito di raggiungere tale obiettivo.
Dopo essersi presentata davanti ai commissari, Linda Conchetto ha chiesto di poter visionare la sua versione di greco e ha poi letto una breve dichiarazione, in cui ha motivato la sua decisione di non sottoporsi all’esame orale, dichiarando di non aver paura dell’esame e di aver studiato, ma di non voler accettare un giudizio che non rispecchiava il suo lavoro e che considerava una mancanza di rispetto.
Ad unirsi a Linda sono state altre due compagne, entrambe con insufficienze nel compito di greco (un 3.5 e un 5), che hanno anch’esse rinunciato al punteggio del colloquio orale.
Nessun rischio di bocciatura per le tre studentesse
Nonostante la protesta, le tre liceali non rischiano la bocciatura. I crediti maturati negli altri esami e i voti degli scritti garantiscono loro la promozione, visto che hanno superato il 60 di media.
Una protesta silenziosa ma significativa
La protesta delle tre studentesse, pur non avendo avuto conseguenze immediate sulla loro carriera scolastica, rappresenta un atto significativo di dissenso. Il loro rifiuto di partecipare all’esame orale, pur essendo preparate, dimostra una forte presa di posizione contro un giudizio che ritengono ingiusto e irrispettoso. La loro protesta solleva importanti interrogativi sull’oggettività della valutazione e sulla sensibilità dei commissari esterni, ponendo l’accento sulla necessità di un’attenta analisi dei criteri di valutazione e di un maggiore dialogo tra docenti e studenti.