Coordinamento regionale contro l’autonomia differenziata
Un fronte comune si sta formando contro la legge sull’autonomia differenziata proposta dal ministro Calderoli. Le regioni a guida dem (Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Campania) e il M5S (Sardegna) hanno annunciato la creazione di un Coordinamento per la stesura di un testo referendario condiviso. L’obiettivo è quello di elaborare un testo “inattaccabile” per il referendum, che dovrebbe essere promosso attraverso la raccolta di firme o tramite l’approvazione dei consigli regionali.
Il Coordinamento, secondo le indiscrezioni, potrebbe estendersi anche ad altre regioni, come Calabria e Basilicata, entrambe governate da Forza Italia. Questo segnale di apertura suggerisce che le preoccupazioni legate al testo della legge sull’autonomia differenziata potrebbero coinvolgere anche amministratori regionali di centrodestra.
La Sardegna come possibile soggetto di impugnazione
La presidente della Sardegna, Alessandra Todde (M5S), sarà al timone del Coordinamento, vista la sua posizione di governatrice di una regione a statuto speciale. La Sardegna, infatti, potrebbe essere il territorio più adatto per impugnare la legge in Corte Costituzionale, poiché l’autonomia differenziata potrebbe avere un impatto negativo sulle peculiarità della regione, tra cui l’insularità e il sistema di welfare.
Tempi stretti per il referendum
Il Coordinamento dovrebbe concludere i suoi lavori entro metà luglio, ma la tempistica si presenta piuttosto complessa. Le dimissioni di Stefano Bonaccini dalla presidenza dell’Emilia Romagna, previste per l’11 o il 12 luglio, potrebbero ostacolare l’iter del referendum attraverso i consigli regionali, in quanto Bonaccini diventerà europarlamentare il 16 luglio.
In parallelo al Coordinamento regionale, è attivo anche un Comitato referendario che riunisce diverse forze politiche di opposizione (Pd, M5S, Avs, Psi, +Europa) e organizzazioni sindacali (Cgil, Uil) e associazioni (Anpi, Arci, Acli, Libera). Per indire il referendum, il Comitato dovrà raccogliere 500mila firme entro settembre, con un tempo a disposizione decisamente limitato.
Un fronte comune contro l’autonomia differenziata
La creazione di un Coordinamento regionale per la promozione di un referendum sull’autonomia differenziata rappresenta un segnale importante di resistenza contro la legge proposta dal governo. La tempistica stretta e le diverse iniziative in corso, tra cui il Comitato referendario, dimostrano la forte opposizione che questa riforma sta suscitando, non solo tra le forze politiche di centrosinistra ma anche in diverse realtà regionali e associazioni.