Un allarmante numero di suicidi nelle carceri italiane
Dall’inizio dell’anno, sono stati registrati oltre 100 decessi nelle carceri italiane, di cui ben 45 per suicidio, con una media di un recluso che si toglie la vita ogni quattro giorni. L’ultimo caso è stato quello di un 29enne detenuto nel penitenziario di Genova, che ha inalato il gas di un fornello in cella. Le autorità stanno indagando per capire se il giovane abbia cercato di procurarsi effetti allucinogeni, un fenomeno in aumento secondo alcuni esperti, spesso correlato al sovraffollamento e alle difficoltà psichiche dei detenuti.
Il decreto svuotacarceri di Nordio
Il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, ha annunciato che entro luglio presenterà il decreto svuotacarceri, un provvedimento che mira ad alleggerire il carico sui tribunali di sorveglianza, attualmente oberati da 200mila richieste all’anno. Il decreto non prevede sconti di pena, ma si concentrerà sulla disciplina dei benefici per i detenuti con buona condotta, già previsti dalla legge.
Il provvedimento prevede anche la creazione di un albo di comunità per associazioni del terzo settore che potranno ospitare detenuti con fine pena inferiore ai due anni o inseriti in percorsi trattamentali specifici, permettendo loro di scontare la pena in regime di detenzione domiciliare o di affidamento in prova.
Misure per snellire le procedure e ridurre il sovraffollamento
Il decreto mira anche a velocizzare il lavoro dei tribunali di sorveglianza, semplificando la procedura per il riconoscimento della buona condotta, e ad aumentare il numero di telefonate consentite ai detenuti. Si sta inoltre valutando la possibilità di devolvere l’ordinanza di custodia cautelare a tre giudici per velocizzare i tempi e ridurre il numero di carcerati.
Inoltre, è in corso un progetto di collaborazione con alcuni Stati africani per il trasferimento dei detenuti stranieri negli istituti penitenziari dei loro Paesi di origine, nell’ambito del piano Mattei.
La necessità di un approccio multidisciplinare
La situazione carceraria italiana è un problema complesso che richiede un approccio multidisciplinare. Non basta solo ridurre il sovraffollamento, ma è necessario investire in programmi di reinserimento sociale, assistenza psicologica e formazione professionale per i detenuti. È fondamentale garantire loro un trattamento dignitoso e favorire la loro riabilitazione, per prevenire recidive e favorire il loro ritorno in società.