Nessuna decisione italiana sui top jobs Ue
Secondo quanto dichiarato dal vicepremier Antonio Tajani al suo arrivo al pre-vertice del Partito Popolare Europeo (PPE), l’Italia non ha ancora preso una decisione definitiva sui cosiddetti “top jobs” dell’Unione Europea. Le trattative per la nomina dei principali incarichi istituzionali, come la presidenza della Commissione Europea e del Consiglio Europeo, sono ancora in una fase iniziale e non si sono ancora avviate formalmente.
Propensione favorevole di Tajani, ma con riserve
Nonostante l’assenza di una posizione definita, Tajani ha espresso una “propensione favorevole” alla nomina di un candidato per i top jobs Ue. Tuttavia, ha specificato che questa propensione non prevede alcuna apertura nei confronti dei Verdi, un partito con cui il governo italiano non ha intenzione di collaborare in questo contesto.
Dubbi sulla durata del mandato del presidente del Consiglio Europeo
Il vicepremier ha inoltre espresso perplessità sulla durata del mandato di 5 anni per il presidente del Consiglio Europeo, ruolo che dovrebbe essere ricoperto da un candidato socialista. Tajani ha sollevato dubbi su questa durata, senza però fornire ulteriori dettagli sulle sue perplessità.
Un’apertura condizionata
Le dichiarazioni di Tajani suggeriscono un atteggiamento prudente e condizionato da parte dell’Italia rispetto ai top jobs Ue. La propensione favorevole è legata a condizioni specifiche, come l’esclusione dei Verdi e la durata del mandato del presidente del Consiglio Europeo. Questo atteggiamento potrebbe essere interpretato come un tentativo di ottenere concessioni da parte dell’Italia durante le trattative, in vista di una possibile nomina di un candidato italiano a un ruolo chiave nell’Unione Europea.