La richiesta di riapertura del caso
È stata depositata l’istanza per la riapertura del caso di Manuela Murgia, la ragazza di 16 anni trovata morta il 5 febbraio del 1995 nel canyon di Tuvixeddu a Cagliari. Il caso, archiviato all’epoca come suicidio, non ha mai convinto la famiglia, che ha sempre sostenuto che Manuela sia stata uccisa.
Dopo una serie di indagini difensive condotte dallo studio legale di Bachisio Mele e dell’avvocata Giulia Lai, è stato ufficialmente richiesto che il caso venga riaperto. Secondo l’avvocato Mele, “Abbiamo fatto delle indagini, inoltre sono arrivate importanti informazioni grazie all’attività fatta dai familiari, agli appelli lanciati che ci hanno consentito di avere importanti novità. Questi indizi possono servire alla Procura per riaprire il caso”
Le richieste degli avvocati
I legali hanno presentato tre richieste specifiche alla Procura: la richiesta di indagare per omicidio contro ignoti, la riesumazione del cadavere per una nuova autopsia e un esperimento giudiziale.
“Vogliamo che si indaghi per omicidio contro ignoti – ha precisato l’avvocata Lai – abbiamo chiesto che venga riesumato il cadavere per eseguire una nuova autopsia e verificare alcuni elementi emersi che invece la scorsa volta non erano stati approfonditi, come ad esempio dei segni trovati sul collo. Poi è stato chiesto un esperimento giudiziale che riguarda le lesioni riscontrate sul corpo della vittima non compatibili con una caduta da 35 metri di altezza”
L’esperimento giudiziale prevede la simulazione della caduta utilizzando un manichino, al fine di valutare la compatibilità delle lesioni riscontrate con la dinamica della caduta.
La speranza della famiglia
La Procura dovrà ora decidere come procedere in merito alle richieste presentate dalla famiglia Murgia. Nel frattempo, Elisabetta, Anna e Gioele Murgia, sorelle e fratello di Manuela, continuano a combattere per conoscere la verità sulla morte della sorella, nutrendo la speranza che finalmente giustizia possa essere fatta dopo 28 anni.
La ricerca della verità dopo anni di dolore
La storia di Manuela Murgia è un esempio di come il dolore per la perdita di un familiare possa essere acuito dalla mancanza di risposte e dalla sensazione di essere stati privati della verità. La richiesta di riapertura del caso, dopo quasi tre decenni, dimostra la tenacia della famiglia nel cercare giustizia e la loro convinzione che la morte di Manuela non sia stata un suicidio. La decisione della Procura sarà cruciale per dare un senso alla tragedia e, forse, finalmente dare pace alla famiglia Murgia.