Cause per diffamazione dopo il video di ‘Striscia La Notizia’
Andrea Giambruno, ex compagno della premier Giorgia Meloni, ha deciso di intraprendere azioni legali contro una ventina di giornalisti, accusandoli di diffamazione. Le cause sarebbero state intentate a seguito di commenti negativi sul suo conto, definiti dalla sua legale come “cose tremende di lui come padre, compagno e uomo”. Queste affermazioni sarebbero scaturite da un video di ‘Striscia La Notizia’ che mostrava alcuni scambi di Giambruno con colleghi durante il programma ‘Diario del giorno’.
Secondo l’avvocato Annamaria Bernardini de Pace, il video in questione ritraeva uno scherzo organizzato da Giambruno con i suoi colleghi, con l’obiettivo di “rappresentare il padrone sessuomane e il suo comportamento”. La legale ha sottolineato che tutti i colleghi erano a conoscenza dello scherzo e che nessuno si è scandalizzato o ha presentato denunce.
Lo scherzo e la ‘ragion di Stato’
L’avvocato ha affermato che Giambruno non ha avuto comportamenti impropri con le colleghe, come sembrava si evincesse dal fuori onda. “Era tutto uno scherzo”, ha precisato, aggiungendo che lo scherzo era “palese” e che nessuno, soprattutto nessuna donna, si è sentito offeso o ha denunciato alcun comportamento inappropriato.
Riguardo alla fine della relazione tra Giambruno e Meloni, annunciata sui social, l’avvocato ha commentato che la coppia è stata “geniale” nel gestire la situazione, “chiudendo la bocca a tutti” con la sparizione di Giambruno dallo schermo e la sua “scomparsa” da casa. Secondo l’avvocato, questa decisione sarebbe stata presa per “ragion di Stato”, che avrebbe prevalso sulle ragioni personali.
La questione dello scherzo e la sua interpretazione
La vicenda solleva interrogativi sulla natura dello “scherzo” organizzato da Giambruno e sulla sua possibile interpretazione da parte dei giornalisti. È importante considerare il contesto in cui è avvenuto lo scherzo, la natura delle battute e il modo in cui sono state percepite dai presenti. La questione della “ragion di Stato” evocata dall’avvocato di Giambruno potrebbe suggerire una strategia di comunicazione mirata a contenere l’impatto mediatico della vicenda.