Il Pen Pinter Prize ad Arundhati Roy
La scrittrice indiana Arundhati Roy è stata insignita del Pen Pinter Prize 2024, premio assegnato dalla charity inglese English Pen in memoria dello scrittore Premio Nobel Harold Pinter. Il premio riconosce coloro che si battono per la libertà di espressione nel campo della letteratura.
La motivazione del premio cita la “determinazione incrollabile” degli scritti della Roy, autrice del celebre romanzo Il dio delle piccole cose. La scrittrice si è detta entusiasta del riconoscimento, descrivendolo come un evento positivo “in un momento in cui il mondo intero ha preso una svolta incomprensibile”.
La Roy ha espresso il desiderio di poter condividere il premio con Harold Pinter, affermando: “Vorrei che Harold Pinter fosse vivo per leggere quello che penserebbe di ciò che accade; ma poiché questo non è possibile, qualcuno di noi deve fare del proprio meglio per seguire le sue orme”.
Processo in corso in India
Nonostante il prestigioso riconoscimento, la Roy si trova attualmente ad affrontare un processo in India per alcune dichiarazioni sul Kashmir risalenti al 2010. Il Governatore luogotenente di Delhi, V K Saxena, ha autorizzato il processo per le affermazioni espresse dalla scrittrice durante un incontro pubblico sul separatismo in Kashmir.
Le accuse potrebbero portare a una condanna fino a sette anni di reclusione. Più di 200 accademici, attivisti e giornalisti indiani hanno firmato una lettera aperta al governo di Delhi chiedendo la revoca della decisione di avviare il processo.
Libertà di espressione e contesto politico
La vicenda di Arundhati Roy evidenzia la complessa relazione tra libertà di espressione e contesto politico, soprattutto in un paese come l’India dove la libertà di parola è spesso oggetto di dibattito e di restrizioni. Il premio ricevuto dalla Roy è un segnale importante a sostegno della sua opera e della sua lotta per la libertà di espressione, ma il processo in corso dimostra come questa libertà possa essere messa a dura prova in contesti politici delicati.