L’irruzione militare e le dichiarazioni di Zuniga
L’ex comandante generale dell’esercito boliviano Juan José Zuniga è stato destituito dal suo incarico dopo aver minacciato pubblicamente l’ex presidente Evo Morales. In seguito a questa minaccia, Zuniga ha guidato un gruppo di circa 100 militari in un’irruzione nella sede del governo a piazza Murillo, a La Paz. L’azione è stata definita ‘irregolare’ dal presidente Luis Alberto Arce.
Zuniga, intervistato dalla stampa boliviana, ha dichiarato che presto sarà nominato un nuovo governo, sostenendo che “il Paese non può andare avanti così”. Le sue dichiarazioni suggeriscono una possibile crisi politica in atto in Bolivia.
La reazione del presidente Arce e di Morales
Il presidente Luis Alberto Arce ha definito l’azione delle forze armate guidate da Zuniga come ‘irregolare’. Non è chiaro quali siano le motivazioni precise dietro l’irruzione militare, ma le dichiarazioni di Zuniga lasciano intendere un possibile tentativo di destabilizzazione del governo attuale.
L’ex presidente Evo Morales, oggetto delle minacce di Zuniga, ha invitato cittadini e movimenti politici a scendere in piazza. L’appello di Morales potrebbe innescare proteste e manifestazioni che potrebbero intensificare la tensione politica nel Paese.
Un’escalation pericolosa
La situazione in Bolivia appare estremamente delicata. Le minacce di Zuniga e l’irruzione nella sede del governo rappresentano un’escalation pericolosa che potrebbe portare a una grave crisi politica. La reazione di Morales, con l’invito alla popolazione a scendere in piazza, potrebbe alimentare ulteriormente le tensioni e portare a scontri tra fazioni politiche.