Promulgazione e reazioni
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha promulgato la legge sull’autonomia differenziata, sei giorni dopo la sua approvazione definitiva da parte del Parlamento. La notizia smentisce le ipotesi di un esame non immediato da parte del Colle, che invece ha proceduto con una promulgazione in tempi ordinari.
La promulgazione ha suscitato reazioni immediate, con il governatore del Veneto Luca Zaia che ha definito il 26 giugno una “data storica” per l’autonomia. Zaia ha annunciato l’intenzione di ripartire con le trattative per la devoluzione delle materie previste dalla legge.
Cosa prevede la legge
La legge, una volta pubblicata in Gazzetta Ufficiale, entrerà in vigore e permetterà al ministro per gli Affari Regionali, Roberto Calderoli, di avviare le trattative con le Regioni per la devoluzione delle materie richieste.
Secondo l’articolo 4, comma 2, della legge Calderoli, il ministro potrà iniziare le trattative per la devoluzione immediata di 184 funzioni, tra cui alcune delicate come le professioni, che non richiedono la definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep). Per le restanti 320 funzioni, invece, sarà necessario attendere i decreti legislativi, per i quali il governo ha 24 mesi di tempo.
Possibili referendum
La promulgazione della legge non ha fermato le intenzioni di chi vuole contrastare l’autonomia differenziata attraverso referendum. Il Movimento 5 Stelle aveva chiesto a Mattarella di non promulgare la legge, mentre altri gruppi politici e cittadini stanno valutando la possibilità di raccogliere le 500mila firme necessarie per attivare un referendum.
Tra i possibili promotori del referendum ci sono le Regioni governate dal centrosinistra, come Toscana, Emilia Romagna, Sardegna, Campania e Puglia. Il governatore della Toscana, Eugenio Giani, si è dichiarato pronto a promuovere l’iniziativa, mentre il governatore dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, dovrebbe dimettersi a breve, il che potrebbe ridurre a quattro il numero di Regioni in grado di promuovere il referendum.
Un nodo politico complesso
La promulgazione della legge sull’autonomia differenziata rappresenta un momento cruciale nel dibattito politico italiano. La legge apre la strada a un processo complesso di negoziazione tra lo Stato e le Regioni, con potenziali impatti significativi sul sistema istituzionale e sull’organizzazione dei servizi pubblici. La possibilità di referendum, inoltre, dimostra come la questione dell’autonomia differenziata rimanga un tema divisivo all’interno della società italiana.