Rialzo dei premi Rc auto rallenta dopo dieci anni di cali
Secondo l’Ivass, l’autorità per le assicurazioni, i premi Rc auto hanno subito un rialzo del 7,9% alla fine del 2023 rispetto all’anno precedente, dopo dieci anni di cali, a causa dell’inflazione che ha spinto i prezzi verso l’alto a partire dalla seconda metà del 2022. Nonostante la crescita sia proseguita nei primi mesi del 2024, il trend sta ora rallentando, con un premio medio a maggio pari a 400 euro, leggermente inferiore al valore pre-pandemia. L’Ivass prevede che il rallentamento continui nei prossimi mesi.
Raccolta danni in crescita, con aumento delle coperture diverse dall’Rc auto
Il ramo danni del settore assicurativo ha registrato un aumento della raccolta per il terzo anno consecutivo, raggiungendo i 38 miliardi di euro, con una crescita del 6,6%. In particolare, sono cresciute le coperture per i rischi diversi dall’Rc auto. Tra il 2014 e il 2023, l’incidenza dei comparti salute (malattia e infortuni) e property (incendio ed elementi naturali, nonché altri danni ai beni) è salita dal 32% al 40%, avvicinandosi al valore del comparto auto (42%).
Settore assicurativo in salute, ma con incertezze e rischi “di coda”
L’Ivass ha descritto il quadro del settore assicurativo come “complessivamente sereno”, con una dotazione patrimoniale consolidata, redditività migliorata e liquidità più ampia. Tuttavia, nonostante la situazione macroeconomica meno tesa, permangono incertezze e possibili rischi “di coda” legati a tensioni politiche, frammentazione commerciale e conflitti militari.
Codacons critica il rallentamento delle tariffe Rc auto, ritenendolo insufficiente
Il Codacons ha espresso scetticismo riguardo al rallentamento delle tariffe Rc auto, considerandolo insufficiente e sostenendo che i prezzi delle polizze sono ancora oggi immotivatamente in rialzo. L’associazione ha sottolineato che, in assenza di un incremento dell’incidentalità in Italia e con il calo dell’inflazione, le tariffe dovrebbero tornare a diminuire. Il Codacons ha ipotizzato che le compagnie assicurative potrebbero aver scaricato sugli assicurati le conseguenze della crisi della logistica internazionale, con rincari per i pezzi di ricambio e tempi di riparazione più lunghi, chiedendo all’Ivass di indagare su eventuali alterazioni del mercato o fenomeni speculativi.
Unione Nazionale Consumatori: “Meglio tardi che mai” il rallentamento dei premi Rc auto
Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, Massimiliano Dona, ha accolto positivamente il rallentamento dei premi Rc auto, definendolo “meglio tardi che mai”. Secondo Dona, i rincari durante i lockdown, giustificati dall’inflazione, erano ingiustificati e abnormi, considerando i profitti elevati delle compagnie assicurative. Dona si augura che il trend in discesa dei premi prosegua in modo ininterrotto.
Un rallentamento atteso ma con dubbi persistenti
Il rallentamento dei premi Rc auto è un dato positivo, considerando il rialzo inflattivo degli ultimi anni. Tuttavia, le preoccupazioni espresse dalle associazioni dei consumatori riguardo a possibili pratiche speculative da parte delle compagnie assicurative meritano attenzione. È importante che l’Ivass continui a monitorare il mercato e ad assicurarsi che le tariffe rispecchino effettivamente i costi reali e non siano influenzate da fattori estranei al rischio assicurativo.