Open Day all’Università Statale
L’Università degli Studi di Milano ha ospitato un open day nel cortile di via Festa del Perdono, presentando ai potenziali futuri iscritti un’offerta formativa di 157 corsi, tra cui 80 corsi di laurea triennale e a ciclo unico, 2 lauree professionalizzanti e 75 corsi di laurea magistrale per l’anno accademico 2024-2025.
Contro open day degli studenti pro-Palestina
L’evento è stato però accompagnato da una protesta da parte di studenti pro-Palestina, che avevano già occupato il cortile lo scorso maggio con un’acampada in tenda. Gli studenti hanno organizzato un contro open day con banchetti e manifesti ‘informativi’ che accusavano l’Università Statale di essere ‘complice di genocidio’ e criticavano gli accordi con università israeliane, come la Reichman University, rappresentata dagli attivisti con cartelli sporchi di sangue.Secondo gli studenti, il contro open day è stato organizzato dopo che l’ateneo ha rimandato l’evento di maggio per evitare di mostrare la presenza di un'”intifada studentesca” in occupazione per il boicottaggio del sistema accademico israeliano. Gli studenti hanno denunciato l’intenzione dell’ateneo di mostrare solo il “lato bello”, nascondendo la presunta complicità con la “macchina bellica sionista”.
Proteste e libertà di espressione
La protesta degli studenti pro-Palestina solleva questioni importanti riguardo alla libertà di espressione all’interno delle università. È fondamentale che le istituzioni accademiche garantiscano un ambiente di discussione aperto e rispettoso, consentendo agli studenti di esprimere le proprie opinioni anche quando queste sono controverse. Allo stesso tempo, è importante che l’università mantenga un atteggiamento neutrale e non si schieri in posizioni politiche, garantendo che l’attività didattica e di ricerca non siano influenzate da pressioni esterne.