Una serata all’insegna della musica e della storia
La prima delle due serate finali di Musicultura ha preso il via ieri sera ad Arena Sferisterio di Macerata, con un’arena gremita di pubblico entusiasta. La serata ha visto sul palco artisti di fama nazionale come Diodato, Serena Brancale e Filippo Graziani, accompagnati dai finalisti della 35/a edizione del Festival della canzone popolare e d’autore, che hanno visto la partecipazione di ben 1.187 artisti.
Diodato, aprendo la serata con “Che vita meravigliosa”, ha sottolineato l’importanza di questo luogo storico, definendolo “un teatro dell’anima che dà importanza alla musica e aiuta i giovani a credere in quello che fanno”. Ha poi proseguito con alcuni dei suoi successi, tra cui “Fai rumore” e “La mia terra”, dedicata alla sua città natale, Taranto, con un testo che evoca la città avvelenata dall’Ilva.
La conduzione della serata è stata affidata a Paola Turci, amica di Diodato anche fuori dal palco, che ha svolto il suo compito con sicurezza e professionalità, nonostante l’emozione del debutto in questo ruolo. La serata ha visto anche la partecipazione di Carolina Di Domenico.
Talenti emergenti e premi speciali
La serata ha offerto spazio anche ai finalisti del Festival, con canzoni che spaziano dalla satira sociale all’amore alla nostalgia. Tra i finalisti, Anna Castiglia si è aggiudicata il premio per il miglior testo con il brano “Ghali”, assegnato dalle Università di Camerino e Macerata, mentre Eugenio Surnia ha vinto il premio Pmi per il miglior progetto discografico con “Il cielo”.
I due brani, insieme a “Sono fatto così” di Nyco Ferrari, sono stati i più votati dal pubblico dell’arena. Il verdetto finale, che decreterà il vincitore assoluto tra gli otto finalisti, è atteso per la serata di oggi.
Un mix di generi e talento
La serata è stata caratterizzata da un mix di generi musicali, con Serena Brancale che ha proposto il suo funky-jazz, presentando in anteprima la sua nuova canzone “Stu cafè”, definita da lei stessa “una musica di cui non si capiscono le parole, ma si apprezza la cadenza”. La cantante ha poi coinvolto il pubblico con il suo rap in salsa barese “U’ baccalà”
Marcin, talentoso chitarrista polacco di 24 anni, ha incantato il pubblico con le sue acrobazie alla chitarra, interpretando l’Habanera della Carmen di Bizet con un virtuosismo che ha trasformato il suo strumento in una vera e propria orchestra.
Filippo Graziani ha portato sul palco le canzoni del padre Ivan, tra cui “Pigro” e “La canzone dei marinai”, dall’album “Per gli amici”, uscito quest’anno, travolgendo il pubblico con la sua energia e la sua voce potente.
Un festival che celebra la diversità musicale
Musicultura si conferma un festival che promuove la diversità musicale, offrendo un palco a cantautori e musicisti di diverse generazioni e provenienze. La serata finale ha dimostrato la ricchezza e la varietà del panorama musicale italiano, con artisti che hanno saputo coinvolgere il pubblico con generi musicali diversi, dalla canzone d’autore al rock, dal funky-jazz alla musica popolare. Questo dimostra la capacità del festival di valorizzare la creatività e l’originalità, offrendo al pubblico un’esperienza musicale coinvolgente e stimolante.