Il rifiuto del finanziamento
Ivana Semeraro, manager del fondo di investimento Icon Infrastructure, è stata sentita dai pm nell’ambito dell’inchiesta per corruzione che ha portato agli arresti domiciliari del presidente della Regione Liguria Giovanni Toti. Secondo quanto emerso dalle intercettazioni, Semeraro avrebbe rifiutato una richiesta dell’imprenditore Aldo Spinelli di finanziare il comitato elettorale di Toti per 40.000 euro.
La manager avrebbe motivato il rifiuto con la policy del fondo inglese, che vieta i finanziamenti ai partiti politici in quanto potenzialmente “pericolosi” e suscettibili di nascondere casi di corruzione. Semeraro avrebbe espresso preoccupazioni riguardo alla reputazione del fondo, dichiarando al telefono a Spinelli che “è un problema di reputazione… perché comunque nelle regole della nostra policy non possiamo fare donazioni a partiti politici, perché può essere vista come… come corruzione” (fonte: intercettazioni).
Il ruolo di Aldo Spinelli
Aldo Spinelli, socio della Icon nel porto di Genova, aveva richiesto al fondo di farsi carico del finanziamento da 40.000 euro. Secondo gli inquirenti, l’imprenditore avrebbe voluto utilizzare il fondo di investimento inglese come schermo per evitare di figurare tra i finanziatori di Toti.
Nonostante il rifiuto di Semeraro, Spinelli avrebbe comunque effettuato il pagamento. Le indagini sono in corso per chiarire la dinamica dell’operazione e le eventuali responsabilità dei soggetti coinvolti.
Trasparenza e finanziamenti politici
Il caso solleva nuovamente il tema della trasparenza nei finanziamenti politici e dei rischi di corruzione legati a queste pratiche. La decisione del fondo Icon Infrastructure di vietare i finanziamenti ai partiti politici, motivata da timori di possibili implicazioni corruttive, evidenzia la delicatezza del tema e la necessità di una regolamentazione stringente per garantire la trasparenza e l’integrità dei processi elettorali.