Un sabato nero a Capri: rubinetti a secco e divieto di sbarco
Un weekend estivo che si prospettava ricco di turisti si è trasformato in un sabato nero per Capri, con l’isola azzurra alle prese con un’emergenza idrica dovuta ad una maxibolla d’aria all’interno della condotta sottomarina che alimenta l’isola. La mancanza di acqua potabile ha costretto il sindaco di Capri, Paolo Falco, a firmare un’ordinanza drastica che ha vietato lo sbarco a tutti i non residenti.
La decisione, presa per garantire i servizi igienici essenziali in assenza di acqua potabile, ha avuto immediate ripercussioni sul molo Beverello di Napoli, dove centinaia di persone attendevano la partenza per Capri. Le compagnie di trasporto marittimo hanno dovuto rifiutare i biglietti ai non residenti, con conseguenti code lunghissime, proteste e richieste di rimborso. Anche una coppia che aveva programmato di sposarsi sull’isola è stata costretta a rinunciare alla cerimonia, suscitando grande dispiacere tra gli sposi e i loro invitati.
Nonostante l’isola non sia completamente a secco grazie ai serbatoi di alberghi e abitazioni, la mancanza di acqua potabile ha portato alla chiusura di numerosi negozi e ad un’impennata delle vendite di acqua minerale. Il sindaco ha sottolineato che l’azienda idrica Gori ha avviato i lavori per risolvere il problema, ma senza fornire una previsione certa sul ritorno dell’acqua potabile, alimentando le preoccupazioni di chi temeva che la situazione potesse protrarsi per giorni.
Intervento del prefetto e misure di emergenza
Di fronte all’emergenza, il prefetto di Napoli Michele di Bari ha riunito il Centro coordinamento soccorsi, inviando un’autobotte all’ospedale isolano per garantire il suo funzionamento e altre cinque autobotti sull’isola. Sono state registrate numerose richieste di rimborso da parte di turisti che avevano prenotato camere in hotel, spingendo il sindaco a pubblicare una nuova ordinanza che autorizzava l’arrivo solo dei turisti in possesso di una prenotazione.
L’emergenza ha anche colpito una nave da crociera che doveva fare tappa a Capri, con oltre duemila vacanzieri in programma per una gita sull’isola. La nave ha dovuto cambiare rotta, provocando danni di immagine e mancati guadagni per gli esercenti dell’isola.
La soluzione e le riflessioni sul futuro
Fortunatamente, la bolla d’aria, causata da una falla sulla terraferma, è stata rimossa e la condotta sottomarina ha ripreso a pompare acqua potabile. L’emergenza è quindi rientrata, ma l’episodio ha evidenziato la necessità di un piano di emergenza idrica permanente per le isole, al fine di evitare paralisi in caso di guasti come quello avvenuto a Capri.
Il prefetto ha sottolineato la necessità di un piano strutturato per gestire situazioni di emergenza idrica nelle isole, garantendo la fornitura di acqua potabile in caso di guasti alle infrastrutture.
L’importanza di un piano di emergenza idrica
L’emergenza a Capri ha evidenziato la fragilità delle infrastrutture idriche delle isole e la necessità di piani di emergenza efficaci per evitare situazioni di caos e disagio come quelle vissute dai turisti e dai residenti. Un sistema di gestione delle emergenze idriche, con riserve di acqua e piani di intervento rapidi, potrebbe evitare situazioni di paralisi e garantire la sicurezza e il benessere delle comunità isolane.