Il Sole al culmine della sua ascesa settentrionale
Il 20 giugno 2024, alle 22:51, il Sole raggiungerà il punto più settentrionale della sua traiettoria apparente nel cielo, un evento astronomico che segna il solstizio d’estate nell’emisfero boreale. Come spiega l’astrofisico Gianluca Masi, responsabile scientifico del Virtual Telescope, questo fenomeno è dovuto al moto apparente del Sole lungo l’eclittica, la proiezione celeste dell’orbita terrestre, che si inclina rispetto all’equatore celeste a causa dell’inclinazione dell’asse terrestre (23,45 gradi).
Il termine “solstizio”, di origine latina, indica il momento in cui il Sole sembra “fermarsi” nel suo spostamento verso Nord o Sud, prima di iniziare la sua discesa o ascesa verso l’altro solstizio.
Le conseguenze del solstizio d’estate
Il solstizio d’estate determina la massima permanenza del Sole sopra l’orizzonte nell’emisfero boreale, con conseguenti giornate più lunghe e notti più corte. In corrispondenza del mezzogiorno locale, le ombre proiettate dagli obelischi raggiungono la minima lunghezza dell’anno, poiché il Sole si trova alla massima altezza sull’orizzonte. Sul Tropico del Cancro, in questa data, le ombre degli oggetti perfettamente verticali “svaniscono” completamente.
Un evento astronomico con implicazioni calendariali
Il solstizio d’estate, pur essendo tradizionalmente associato al 21 giugno, può oscillare tra il 20 e il 22 giugno a causa del nostro sistema calendariale gregoriano, che si riallinea periodicamente ai movimenti astronomici. Questo fenomeno evidenzia la complessa relazione tra il tempo astronomico e quello civile, con il calendario che cerca di sincronizzarsi al meglio con i ritmi del cosmo.