Ruto promette un dialogo con i manifestanti
Il presidente keniota William Ruto ha dichiarato di essere pronto a “un dialogo” con i migliaia di giovani manifestanti che la scorsa settimana hanno protestato in tutto il Paese contro la proposta di nuove tasse. La dichiarazione arriva dopo che le proteste hanno colto di sorpresa il governo, evidenziando un crescente malcontento nei confronti delle politiche economiche di Ruto.
“I nostri giovani si sono fatti avanti per impegnarsi negli affari del loro Paese. Hanno fatto il loro dovere democratico, di stare in piedi e di essere riconosciuti. Sono orgoglioso di loro”, ha affermato Ruto in un messaggio condiviso dal portavoce della presidenza Hussein Mohamed su X (ex Twitter). “Avremo una conversazione con voi per identificare i vostri problemi e lavorare insieme come nazione”, ha aggiunto, fornendo il suo primo commento pubblico sulle proteste.
Proteste e conseguenze
Secondo gli attivisti per i diritti umani, due persone hanno perso la vita e decine di altre sono rimaste ferite durante le manifestazioni di giovedì nella capitale Nairobi. Le proteste, sebbene per lo più pacifiche, sono state affrontate dalla polizia con l’utilizzo di gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere i manifestanti vicino al Parlamento.
Le proteste, iniziate martedì a Nairobi, si sono poi diffuse in tutto il Paese, con i manifestanti che hanno indetto uno sciopero nazionale per il 25 giugno. L’amministrazione di Ruto ha difeso le imposte proposte come essenziali per rimpinguare le casse dello Stato e ridurre la dipendenza dai prestiti esterni.
Un segnale di apertura?
La dichiarazione di Ruto di voler dialogare con i manifestanti potrebbe essere interpretata come un segnale di apertura verso le istanze popolari. Tuttavia, resta da vedere se questo dialogo si tradurrà in azioni concrete e in un effettivo ripensamento delle politiche economiche del governo. Le proteste, che hanno visto la partecipazione di giovani in modo significativo, rappresentano un chiaro segnale di malcontento verso le politiche governative e potrebbero avere un impatto importante sulla scena politica keniota.