Un omaggio in note a Pino Daniele
“Il Cielo è Pieno di Stelle”, il nuovo disco di Fabrizio Bosso e Julian Oliver Mazzariello, è un omaggio sentito al grande Pino Daniele, un viaggio musicale che rivisita i capolavori del cantautore napoletano attraverso il suono della tromba e del pianoforte. Il disco, disponibile da oggi in cd e digitale per Warner Music, è frutto di una solida collaborazione ventennale tra i due musicisti jazz.
“La musica e la poetica di Pino Daniele – afferma Bosso – hanno influenzato generazioni di musicisti, me compreso. Nelle sue melodie non c’è mai una nota fuori posto e non c’è solo il blues, il rock o il funky ma anche tantissimo jazz. Tutti abbiamo cantato Pino Daniele nella nostra vita”
Anche Mazzariello racconta l’influenza di Daniele sulla sua vita: “Ero appena arrivato in Italia dall’Inghilterra, con la mia famiglia, a Cava de’ Tirreni, e ho sentito da casa mia la città che cantava. Era il concerto di Pino Daniele allo stadio, quello del ’95 con Pat Metheny”
Un viaggio musicale attraverso i capolavori di Daniele
“Il Cielo è Pieno di Stelle” abbraccia un’ampia selezione di brani di Pino Daniele, da classici come “Napule è” e “Je so’ pazzo” a pezzi come “Quanno chiove”, “Quando” e le perle del 1993 “Allora sì” e “Sicily”, quest’ultima registrata con il jazzista americano Chick Corea.
L’album include anche una dedica al giornalista e critico musicale Ernesto Assante, scomparso pochi mesi fa, che nel luglio 2022 invitò Bosso e Mazzariello a suonare questo tributo a Daniele in una rassegna musicale al Museo MAXXI di Roma. Proprio da quella serata è nata l’ultima traccia del disco, “Se mi vuoi”, che ha dato il via al live “Il Cielo è pieno di Stelle”, proposto dai due musicisti in numerosi concerti in Italia e all’estero, fino alla registrazione dell’album avvenuta allo storico Splash Recording Studio di Napoli lo scorso aprile.
Un omaggio sentito e rispettoso
“Il Cielo è Pieno di Stelle” si presenta come un tributo non solo musicale, ma anche emotivo a Pino Daniele. La scelta di rivisitare i suoi brani con strumenti come la tromba e il pianoforte, tipici del jazz, dimostra una profonda conoscenza e un rispetto per la musica di Daniele, che ha saputo contaminare generi diversi. L’album sembra voler celebrare l’eredità di Daniele, rendendola accessibile a un nuovo pubblico attraverso un linguaggio musicale differente ma comunque rispettoso dell’originale.