La Spagna superiore per qualità e progetto
Demetrio Albertini, presidente del settore tecnico della Figc, ha commentato la sconfitta dell’Italia contro la Spagna, ammettendo la superiorità degli spagnoli in termini di qualità complessiva. Secondo Albertini, la Spagna ha dimostrato di avere un progetto sportivo chiaro e di lungo termine, mentre l’Italia continua a confrontarsi con il problema delle “seconde squadre”, ovvero la difficoltà di far emergere giovani talenti.
“La Spagna è stata superiore per qualità complessiva e ci ha impedito di uscire dalla metà campo”, ha dichiarato Albertini all’ANSA, sottolineando come la Spagna abbia applicato con successo la sua filosofia di gioco, mentre l’Italia non è più una squadra difensivista. Tuttavia, il dirigente ha precisato di non ritenere che il dislivello reale tra le due nazionali sia così ampio come dimostrato dalla partita.
Il confronto tra i giovani talenti
Albertini ha evidenziato la differenza a livello formativo tra i due paesi, sottolineando come molti giocatori della nazionale spagnola militino in club di alto livello come Barcellona, Atletico Madrid e Real Madrid, iniziando la stagione con l’obiettivo di vincere la Champions League. Ha citato l’esempio di Yamal, un giovane di 16 anni con 38 presenze nel Barcellona, a differenza dei giovani italiani, campioni d’Europa U.17 e U.19, che spesso non trovano spazio in squadre di alto livello o giocano per evitare la retrocessione.
“Il discorso giovani sta a cuore ad Albertini, e a tutta la Figc”, si legge nell’articolo. “La Spagna ha un progetto sportivo di lungo termine”, ha aggiunto Albertini, citando l’esempio di Fabian Ruiz, “sparito” con Luis Enrique e richiamato da de la Fuente, segno di un percorso continuo.
I successi delle nazionali giovanili italiane
Nonostante le critiche, Albertini ha difeso il lavoro svolto dalle nazionali giovanili italiane a partire dal 2010, sottolineando i risultati positivi ottenuti negli ultimi 15 anni. L’Italia ha scalato le classifiche giovanili, disputando cinque finali europee, vincendone due (Europei U.17 e U.19) ed è stata vicecampione del mondo U.20.
“Il luogo comune che l’Italia non ha né talenti né insegnanti è presto smentito”, ha affermato Albertini, evidenziando il lavoro svolto da tecnici come Sacchi e Viscidi.
Il problema del mercato interno
Tuttavia, secondo Albertini, il problema principale risiede nel mercato interno italiano, che blocca l’accesso dei giovani talenti al calcio professionistico. Ha suggerito ai giovani talenti italiani di non scartare l’ipotesi di giocare all’estero.
“Ho giocato e vinto con tre olandesi, con Weah e Savicevic”, ha ricordato Albertini, precisando di non essere contrario agli stranieri, ma evidenziando che sono sempre meno i giocatori italiani impiegati nei campionati italiani. Ha poi sottolineato che le regole UE sono le stesse in Italia e in Spagna, ma che in Italia mancano opportunità per i giovani talenti italiani, mentre la Spagna ha saputo valorizzare i suoi giovani.
La necessità di un progetto a lungo termine
Le parole di Albertini mettono in luce la necessità di un progetto calcistico a lungo termine per l’Italia, che punti alla valorizzazione dei giovani talenti e alla creazione di un sistema che permetta loro di emergere e di avere accesso al calcio professionistico. Il confronto con la Spagna, che ha saputo creare un sistema di formazione e valorizzazione dei giovani, dovrebbe essere un monito per l’Italia a investire in un progetto concreto e duraturo.