Un Test del Sangue per la Malattia di Parkinson con 7 Anni di Anticipo
Un nuovo test del sangue, sviluppato da ricercatori dell’University College London e del Centro Medico Universitario di Goettingen, potrebbe diagnosticare la malattia di Parkinson con un’accuratezza del 100% fino a sette anni prima della comparsa dei sintomi. Il test, che si basa sull’intelligenza artificiale per l’analisi di otto marcatori specifici della malattia, è stato testato su 72 persone per un periodo di 10 anni, con risultati positivi nel 79% dei casi.
“Man mano che diventano disponibili nuove terapie per il trattamento del Parkinson, dobbiamo diagnosticare i pazienti prima che sviluppino i sintomi”, afferma Kevin Mills dello University College London, sottolineando l’importanza di proteggere le cellule cerebrali prima che subiscano danni irreversibili.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Nature Communications, ha visto la partecipazione di ricercatori dell’Università di Bologna e dell’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, contribuendo all’importante scoperta.
Un Test Basato su ‘Bolle’ di Grassi per Demenza e Sla
Un altro studio, pubblicato su Nature Medicine e condotto dal Centro Tedesco per le Malattie Neurodegenerative (Dzne), ha dimostrato l’efficacia di un test del sangue per la diagnosi di demenza e Sla. Il test si basa sull’analisi di due proteine, non direttamente misurabili nel sangue a causa della loro frammentazione, ma identificabili attraverso minuscole ‘bolle’ di grassi presenti nel circolo sanguigno.
L’analisi di queste ‘bolle’ ha permesso di ottenere una diagnosi definitiva della patologia in 991 adulti tedeschi e spagnoli, superando le difficoltà diagnostiche dei metodi attuali che richiedono l’analisi del tessuto cerebrale.
Un Passaggio Significativo verso la Medicina Predittiva
Questi studi rappresentano un passo avanti significativo verso una medicina predittiva, permettendo di identificare le malattie neurodegenerative in fase precoce e di intervenire con terapie mirate prima che si manifestino danni irreversibili. La possibilità di diagnosticare queste malattie attraverso un semplice test del sangue potrebbe rivoluzionare l’approccio alla loro gestione, offrendo nuove opportunità di prevenzione e trattamento.