La minaccia di Trump al Dipartimento dell’Istruzione
Il candidato repubblicano alla presidenza, Donald Trump, ha nuovamente minacciato di chiudere il Dipartimento dell’Istruzione federale se dovesse tornare alla Casa Bianca. In un video elettorale, Trump ha dichiarato che, se rieletto, “chiuderà il Dipartimento dell’Istruzione” e trasferirà il controllo dell’istruzione ai governi statali, affermando che “metteremo fine all’istruzione che arriva da Washington e chiuderemo tutti quegli edifici popolati da persone che in molti casi odiano i nostri figli”.
Una proposta non nuova
L’idea di eliminare il Dipartimento dell’Istruzione non è nuova per Trump, che aveva già ventilato la possibilità durante la sua campagna presidenziale del 2016. Durante la sua presidenza, la sua amministrazione aveva proposto di unire i dipartimenti dell’Istruzione e del Lavoro in un’unica agenzia federale, come parte di un piano più ampio di ristrutturazione del governo. Tuttavia, la proposta non ha mai visto la luce in quanto necessitava dell’approvazione del Congresso.
Un’idea condivisa da alcuni repubblicani
La proposta di Trump di eliminare il Dipartimento dell’Istruzione è condivisa da diversi politici repubblicani, che da tempo chiedono la sua chiusura sin dalla sua istituzione nel 1980. Tra i sostenitori di questa idea troviamo Vivek Ramaswamy, il governatore della Florida Ron DeSantis e l’ex vicepresidente Mike Pence.
Il dibattito sull’istruzione negli Stati Uniti
La proposta di Trump riaccende il dibattito sull’istruzione negli Stati Uniti, un tema che divide profondamente l’opinione pubblica. Alcuni sostengono che un’istruzione gestita a livello statale potrebbe portare a una maggiore autonomia e flessibilità, mentre altri temono che possa portare a disparità e a una minore qualità dell’istruzione in alcune aree del paese. Sarà interessante vedere come questa proposta verrà accolta dagli elettori e come si evolverà il dibattito durante la campagna elettorale.