La denuncia di Mattarella sullo sfruttamento lavorativo
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso parole di forte condanna nei confronti dello sfruttamento lavorativo durante il suo discorso a Solferino in occasione del 160° anniversario della Croce Rossa. Mattarella ha definito “gravi ed estranei” episodi come la morte di un giovane lavoratore immigrato, avvenuta tre giorni prima, a cui è stato negato soccorso e assistenza dopo un incidente sul lavoro.
Secondo il capo dello Stato, questo tipo di lavoro si manifesta con caratteri disumani e rientra in un fenomeno di sfruttamento dei più deboli e indifesi, con modalità e condizioni illegali e crudeli. Mattarella ha sottolineato come tali episodi stridano con i valori di solidarietà e di civiltà.
L’appello alla lotta contro lo sfruttamento
Mattarella ha chiesto un intervento deciso e senza ambiguità contro lo sfruttamento lavorativo illegale, affermando che questo fenomeno “va ovunque contrastato, eliminato totalmente e sanzionato”. Il presidente ha espresso preoccupazione per la possibile percezione di tolleranza verso questo fenomeno, sottolineando che è fondamentale evitare “l’erronea e inaccettabile impressione che venga tollerato ignorandolo”.
La gravità del fenomeno dello sfruttamento lavorativo
Le parole di Mattarella mettono in luce la gravità del problema dello sfruttamento lavorativo, un fenomeno che colpisce i più vulnerabili e che mina i principi fondamentali di dignità umana e giustizia sociale. La sua richiesta di un intervento deciso e senza ambiguità evidenzia la necessità di azioni concrete per contrastare questo fenomeno, garantendo la tutela dei lavoratori e la punizione dei responsabili.