M5S: No alla ratifica della riforma Mes
Il Movimento 5 Stelle ha ribadito la sua posizione contraria alla ratifica della riforma del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), affermando che la questione è ormai chiusa. Secondo i capigruppo del partito nelle Commissioni Politiche europee di Senato e Camera, Pietro Lorefice ed Elisa Scutellà, il voto contrario in Parlamento lo scorso dicembre è stato motivato dal fatto che la riforma era stata inizialmente pensata come parte di un pacchetto che includeva nuove regole di bilancio più flessibili e favorevoli alla crescita economica.
Critiche al ‘pacco’ di stabilità del governo Meloni
I rappresentanti del M5S hanno criticato il governo Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti per aver introdotto un ‘pacco’ di stabilità che, a loro dire, reintroduce l’austerity con politiche restrittive, depressive e tagli alla spesa pubblica. Secondo i capigruppo, questo pacchetto avrebbe sostituito il pacchetto originario che prevedeva regole di bilancio più flessibili.
Difesa del Next Generation EU
Lorefice e Scutellà hanno sottolineato l’importanza dello strumento del Next Generation EU, definendolo un’emissione storica di eurobond e un esempio di solidarietà europea realizzato grazie al contributo del Governo Conte II e del M5S. Hanno espresso rammarico per i passi indietro compiuti dal governo attuale su questo fronte, accusando di complicità i “sedicenti patrioti”.
Il Mes definito “ferro vecchio”
In conclusione, i capigruppo del M5S hanno affermato che, in questo contesto, non ha senso mantenere in vita il Mes, definendolo “ferro vecchio”.
Posizioni politiche e contesto europeo
La dichiarazione del M5S si inserisce in un contesto di dibattito politico sull’Europa e sulle politiche economiche. La riforma del Mes e le politiche di bilancio sono temi delicati che dividono le forze politiche, con posizioni spesso contrastanti. La critica del M5S al governo Meloni e al ‘pacco’ di stabilità si inserisce in un quadro di tensioni tra il governo italiano e l’Unione Europea, con il M5S che si posiziona come difensore di una linea più europeista e meno incline all’austerità.