L’allarme dell’Unesco sulla disinformazione sull’Olocausto
L’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura (Unesco) ha espresso preoccupazione riguardo al potenziale impatto negativo dell’intelligenza artificiale (IA) sulla memoria dell’Olocausto. In un rapporto pubblicato in occasione della Giornata Internazionale contro i discorsi d’odio, l’Unesco ha avvertito che la diffusione di false informazioni sull’Olocausto tramite l’IA potrebbe alimentare l’antisemitismo e distorcere la nostra comprensione degli eventi storici.
Il rischio dei modelli di IA generativa
Secondo l’Unesco, i modelli di IA generativa come ChatgGPT, capaci di generare testi, immagini, suoni e video basandosi sul linguaggio comune, potrebbero inventare eventi della Seconda Guerra Mondiale che non sono mai accaduti. Questo rischio è particolarmente preoccupante perché potrebbe contribuire alla diffusione di informazioni false e fuorvianti sull’Olocausto, distorcendo la realtà storica e alimentando l’odio.
Le parole della direttrice generale dell’Unesco
La direttrice generale dell’Unesco, Audrey Azoulay, ha espresso la sua preoccupazione in una nota affermando che “Se permettiamo ai fatti terribili dell’Olocausto di venire edulcorati, distorti o falsificati attraverso l’uso irresponsabile dell’IA, rischiamo la folgorante propagazione dell’antisemitismo e il calo della nostra comprensione delle cause e delle conseguenze di queste atrocità”.
Un problema complesso e urgente
La preoccupazione dell’Unesco solleva un problema complesso e urgente. L’IA, pur offrendo grandi opportunità, presenta anche rischi significativi, soprattutto quando si tratta di manipolare informazioni storiche sensibili come quelle relative all’Olocausto. È fondamentale che si lavori per mitigare questi rischi, promuovendo un utilizzo responsabile dell’IA e garantendo la diffusione di informazioni accurate e affidabili.