L’arresto e l’accusa
Dmitry Chirakadze, 54 anni, aristocratico russo con legami con funzionari e oligarchi di Mosca, è stato arrestato giovedì scorso a Milano con l’accusa di essere stato il “coordinatore” di un piano per far fuggire dall’Italia Artem Uss, amico e socio d’affari, il 22 marzo 2022.
Uss, al momento dell’evasione, era ai domiciliari a Basiglio (Milano) in attesa di estradizione negli Stati Uniti. Secondo le accuse, Chirakadze avrebbe organizzato la fuga di Uss, che avrebbe portato ad un volo diretto in Russia, dove si troverebbe tuttora.
Il ricorso al Riesame
Il legale di Chirakadze, l’avvocata Tatiana Della Marra, ha depositato oggi un ricorso al Riesame di Milano per chiedere la revoca della misura cautelare in carcere. Il 54enne, soprannominato “Dima”, si è avvalso del diritto di non rispondere durante l’interrogatorio davanti al gip di Milano Sara Cipolla, che ha firmato l’ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Chirakadze è attualmente detenuto nel carcere di Opera.
Le indagini in corso
L’inchiesta, condotta dai carabinieri del Nucleo investigativo di Milano e dal pm Giovanna Tarzia, si concentra sulla verifica di eventuali coinvolgimenti di altri russi, potenzialmente legati ai servizi segreti, nell’operazione di “esfiltrazione” di Uss.
Le indagini mirano a identificare la “vera mente” dietro il blitz e a determinare se ci siano stati eventuali “appoggi” in Italia.
Intreccio di interessi
Dagli atti delle indagini emerge un complesso intreccio di interessi tra Chirakadze, la famiglia Uss e il potere russo, con connessioni ad aziende minerarie e a ministeri.
Si segnala che Chirakadze, oltre ad essere un aristocratico russo, avrebbe ricoperto il ruolo di vicegovernatore di una regione russa e avrebbe rischiato di essere ucciso in passato.
Un caso complesso con implicazioni internazionali
L’arresto di Chirakadze e le accuse a suo carico aprono uno scenario complesso con implicazioni internazionali. La vicenda solleva interrogativi sulla possibile influenza di funzionari e oligarchi russi in Italia, nonché sul ruolo potenziale dei servizi segreti russi in operazioni di “esfiltrazione” di cittadini russi dall’estero. Sarà interessante seguire l’evolversi delle indagini e le decisioni giudiziarie in merito al ricorso presentato da Chirakadze.