Ceccon: “Un anno travagliato, ma si finalizza il lavoro”
A un mese dai Giochi Olimpici di Parigi, Tomas Ceccon ha ammesso di aver attraversato un anno difficile, segnato da infortuni e altri problemi. "E’ stato un anno travagliato per infortuni e altri problemi", ha dichiarato il nuotatore italiano a margine della presentazione del torneo di nuoto Settecolli. "Manca un mese a Parigi, ormai quello che è stato fatto è fatto. In un mese non si cambia il lavoro, ma si finalizza quanto costruito".
Lo sport italiano in crescita, ma con un asterisco
Ceccon ha poi espresso ottimismo riguardo allo sport italiano, sottolineando la crescita del movimento: "Lo sport italiano che vince è uno stimolo – ha aggiunto -. Ognuno poi pensa a fare il proprio. Siamo bravi e in crescita e lo abbiamo dimostrato anche che in pochi lo dicono, ma soprattutto agli Europei vinciamo tanto perché mancano i russi".
Ceccon sulla questione russa: “Sport e politica non dovrebbero mescolarsi”
Il nuotatore italiano ha poi espresso la sua opinione sulle restrizioni imposte agli atleti russi e bielorussi ai Giochi Olimpici di Parigi, affermando che "sport e politica sono due cose che non c’entrano nulla". "Molti di quegli atleti sono miei amici – ha proseguito -. Ma non c’erano alternative e sono stati costretti a rinunciare".
Sport e politica: un binomio complesso
Le parole di Ceccon sulla separazione tra sport e politica ripropongono un dibattito sempre attuale. Se da un lato è vero che lo sport dovrebbe essere un luogo di incontro e di rispetto, dall’altro è difficile negare l’influenza che le tensioni geopolitiche hanno sul mondo sportivo. La questione delle restrizioni agli atleti russi e bielorussi pone un dilemma complesso, che richiede un’attenta riflessione e un’analisi profonda delle implicazioni etiche e politiche.