Il Ponte Mercosur: un’infrastruttura strategica
Il Venezuela ha annunciato la ripresa della costruzione del Terzo ponte sul fiume Orinoco, noto anche come Ponte Mercosur, un’infrastruttura che si estenderà per oltre 11 chilometri tra gli stati di Guarico e Bolivar. Una volta completato, il ponte diventerà il secondo più grande dell’America Latina e rientrerà tra i primi quaranta al mondo.
La vicepresidente esecutiva, Delcy Rodriguez, ha effettuato un sopralluogo nell’area dove si prevede di completare l’infrastruttura, nello stato di Bolivar, sottolineando la presenza della “più grande riserva di bauxite” nella zona. Secondo Rodriguez, il ponte dovrebbe servire proprio per il trasporto dei minerali estratti, contribuendo allo sviluppo economico della regione.
Storia e interruzione dei lavori
La costruzione del ponte è iniziata alla fine del 2006, con la responsabilità affidata alla società brasiliana Odebrecht. Tuttavia, come spiegato dal presidente Nicolas Maduro nel suo programma Con Maduro+, l’Odebrecht “entrò in crisi nel 2018 e collassò, lasciando incompiute tutte le opere” in Venezuela, tra cui il ponte, che al momento è completato al 60%.
L’infrastruttura prevede il trasporto sia stradale che ferroviario, promettendo di migliorare le connessioni e lo sviluppo economico della regione.
Un progetto strategico con sfide da affrontare
La ripresa della costruzione del Ponte Mercosur rappresenta un segnale positivo per il Venezuela, che punta a rilanciare la propria economia e le proprie infrastrutture. Tuttavia, il progetto dovrà affrontare sfide non indifferenti, come la necessità di reperire le risorse finanziarie necessarie per il completamento dell’opera, considerando le difficoltà economiche che il paese sta attraversando. Inoltre, sarà importante garantire la sostenibilità ambientale del progetto, evitando impatti negativi sulla flora e la fauna del fiume Orinoco.