Un drammatico aumento dei suicidi in carcere
Secondo i dati aggiornati degli istituti di pena consultati dall’ANSA, nel 2024 si sono registrati 43 suicidi in carcere, un numero in crescita rispetto ai 28 dello stesso periodo del 2023. Non solo i suicidi sono aumentati, ma anche i tentati suicidi (877 contro 821), le aggressioni al personale di Polizia penitenziaria (881 contro 688), le manifestazioni di protesta collettive (599 contro 440), i ferimenti (286 contro 264) e le colluttazioni (2.203 contro 2.055).
Sovraffollamento: un problema persistente
Il numero complessivo di detenuti è pari a 61.468, a fronte di 47.067 posti regolarmente disponibili, con un indice di sovraffollamento che raggiunge il 130,59%. Il 23,65% dei detenuti (14.538) è ospitato in uno spazio tra 3 e 4 metri quadrati. La Convenzione europea dei diritti dell’uomo stabilisce che uno spazio inferiore a 3 metri quadrati violerebbe i diritti umani.L’indice di sovraffollamento maggiore si riscontra nelle carceri pugliesi (149,07%), seguite da quelle lombarde (144,95%) e friulane (144,63%).
Dati demografici e giuridici dei detenuti
I detenuti stranieri sono 19.270, pari al 31,35% del totale. I detenuti condannati in via definitiva sono 41.498, mentre 9.368 sono in attesa di primo giudizio. Gli ergastolani sono 1.890 e 13.326 hanno da scontare un residuo di pena inferiore ai due anni.I detenuti comuni sono 44.169, mentre 9.393 sono in alta sicurezza. 6.664 detenuti sono protetti e 720 sono al 41 bis.
L’allarme sui suicidi e il sovraffollamento
L’aumento dei suicidi in carcere è un segnale allarmante che non può essere ignorato. Il sovraffollamento delle strutture carcerarie, con un indice che supera il 130%, contribuisce a creare un ambiente di stress e tensione, che può avere un impatto negativo sulla salute mentale dei detenuti. È necessario intervenire con urgenza per affrontare questo problema, investendo in misure di prevenzione del suicidio e in politiche di decongestionamento delle carceri.