‘Quei cattivi ragazzi’: un viaggio dentro la comunità Kayros
E’ giunta al termine la sesta e ultima puntata del podcast “Quei cattivi ragazzi”, condotto dalla giornalista Gabriella Simoni, inviata di guerra del Tg5. Il podcast si addentra nella comunità Kayros di Vimodrone, nel Milanese, fondata dal cappellano del carcere minorile Beccaria don Claudio Burgio, offrendo uno sguardo profondo sulle storie di ragazzi che hanno vissuto esperienze difficili e hanno trovato nella comunità un’alternativa al carcere.
“Qui ci sono persone che al Beccaria le hanno prese e portano con sé traumi, di una violenza istituita a norma, questa comunità – ha spiegato Simoni – è nata come risposta alternativa al carcere, con cancelli aperti, per dire ai ragazzi che qui hanno possibilità di decidere, anche dopo che sono scappati da altre comunità: qui c’è la scelta che il ragazzo deve saper cogliere”.
Sulle mura della comunità, e sul profilo Instagram di don Claudio, campeggia la frase “Non esistono ragazzi cattivi”, a sottolineare la filosofia che guida la struttura.
Un microcosmo che racconta le nostre paure
“Questo è un microcosmo – ha spiegato Simoni alla presentazione dell’ultima puntata – che racconta tutto ciò di cui abbiamo paura: essere qui è un modo per abbattere muri e barricate, che durante la mia vita e il mio lavoro ho visto abbastanza. Il podcast offre lentezza e ascolto, ero stufa di un mondo che va veloce, avevo voglia di far ascoltare le storie dei ragazzi, di loro che hanno più paura di noi”.
La giornalista ha espresso il desiderio di dare voce a storie spesso dimenticate, offrendo un punto di vista diverso e un momento di ascolto in un mondo frenetico.
Storie di vita e di redenzione
Il podcast ha raccontato le vite di diversi ragazzi, tra cui Bryan e Andrew, grandi amici che la notte di Natale del 2022 si sono trovati a dover decidere se evadere o meno dal Beccaria: Bryan è scappato mentre Andrew è rimasto. Ora entrambi si trovano nella comunità.
Tra le storie raccontate anche quella di Lamin, arrivato in Italia dalla Costa d’Avorio attraversando l’Africa e la Libia in barcone, e di Bilal, finito sui giornali per una serie di rapine commesse all’età di 12 anni. Il podcast ha dato spazio anche a Giulia, Daniele e Giuliana, ex ragazzi della comunità che sono diventati educatori, “usciti dall’inferno” per aiutare gli altri.
“Non fanno parte di un mondo sbagliato, potevo esserci anch’io tra loro, siamo tutti insieme, anche dopo tante possibilità, ci si può rialzare, grazie alle persone che ti danno non due, ma tante possibilità” ha aggiunto Simoni.
Un podcast che invita alla riflessione
‘Quei cattivi ragazzi’ è un podcast che invita alla riflessione sul sistema carcerario minorile e sulle storie di vita di ragazzi che spesso si ritrovano a vivere situazioni difficili. La scelta di raccontare le loro storie con lentezza e ascolto, come sottolineato da Gabriella Simoni, permette di entrare in contatto con le loro esperienze e di comprendere le sfide che affrontano. Il podcast offre un punto di vista diverso, incentrato sulla possibilità di redenzione e sul ruolo fondamentale di comunità come Kayros nell’aiutare i ragazzi a ricostruire le loro vite.