L’assoluzione di Constance Marten e Mark Gordon
Constance Marten, aristocratica britannica di 36 anni, e il suo compagno Mark Gordon sono stati assolti dall’accusa di omicidio colposo e negligenza grave per la morte della loro bambina Victoria, di appena tre mesi, ritrovata senza vita dalla polizia all’inizio di marzo 2023. La sentenza è stata emessa dalla corte londinese di Old Bailey, dopo un processo conclusosi oggi.
La coppia era stata al centro di una caccia all’uomo durata quasi due settimane, dopo una tardiva denuncia di scomparsa della bambina. La polizia aveva condotto le ricerche con grande clamore mediatico, soprattutto da parte dei tabloid britannici.
La testimonianza di Constance Marten
Durante il processo, a sorpresa, Constance Marten ha accettato di testimoniare, suscitando grande emozione in aula. Tra le lacrime, la donna ha negato di aver mai fatto del male alla piccola Victoria o di averla voluta mettere in pericolo. Ha dichiarato che lei e Mark desideravano solo dare alla bambina una vita normale.
Marten ha ammesso di sentirsi colpevole perché Victoria è morta tra le sue braccia, ma ha ribadito di non aver mai avuto intenzioni di danneggiare la bambina. La sua testimonianza, pur non priva di punti oscuri riguardo all’abbandono della bambina e al silenzio iniziale sulla sua sepoltura, è stata sufficiente a persuadere parte della giuria a non esprimere un verdetto di colpevolezza.
La reazione della pubblica accusa
La pubblica accusa, pur non convinta dalla testimonianza della Marten, non ha espresso un giudizio definitivo sulla sentenza. Si è riservata il diritto di fare appello per una possibile revisione del processo.
La vicenda mediatica
La vicenda ha suscitato orrore e curiosità morbosa nella stampa britannica, con riflessi sui media internazionali. Constance Marten, erede di una famiglia aristocratica con legami storici (non di sangue) con la famiglia reale, è stata descritta come una figura inquieta e fuori controllo. Era stata diseredata dai suoi genitori dopo essersi unita a Mark Gordon, un pregiudicato britannico naturalizzato americano con una condanna a 20 anni di carcere negli Stati Uniti per violenza sessuale.
La coppia aveva adottato uno stile di vita bohemien, contrastante con la vita privilegiata di Constance Marten.
Un processo complesso e delicato
Il processo di Constance Marten è stato sicuramente complesso e delicato, con elementi che hanno contribuito a rendere difficile l’emissione di un verdetto univoco. La testimonianza della donna, pur non priva di contraddizioni, ha sollevato dubbi sulla sua effettiva colpevolezza. La giuria, chiamata a valutare le prove e le testimonianze, ha espresso un verdetto di non colpevolezza, ma questo non significa che la vicenda sia priva di ombre. La morte di una bambina di soli tre mesi è una tragedia immensa, e le circostanze che hanno portato alla sua morte rimangono ancora in parte avvolte nel mistero.