Un pilota kamikaze sopravvissuto
“Memorie di un Kamikaze” è il toccante racconto di Kazuo Odachi, pilota kamikaze dell’aviazione della Marina militare imperiale giapponese che, sorprendentemente, è sopravvissuto alle otto missioni suicide a cui era destinato. Il libro, pubblicato in Italia da Garzanti nella traduzione di Motoko Tanaka, raccoglie le interviste rilasciate da Odachi tra il 2014 e il 2016 agli ex procuratore Shigeru Ota e giornalista Hiroyoshi Nishijima, entrambi co-autori del saggio.La prima edizione originale del libro risale al 2016 e offre un’intima testimonianza del periodo trascorso da Odachi come pilota kamikaze. Il racconto inizia nel 1943, quando Odachi si arruola a soli sedici anni. Un anno dopo, viene assegnato al Kamikaze Special Attack Corps, unità militare composta da aviatori che avevano il compito di sacrificare la propria vita schiantando il proprio aereo contro le navi nemiche.
L’addestramento e il trauma della morte
Nel libro, Odachi descrive con dettagli agghiaccianti le difficoltà dell’addestramento, l’attesa consapevole della morte e il trauma che ha segnato profondamente la sua vita. “Quando era in picchiata alla sua massima velocità, il caccia poteva non reggere rischiando di disintegrarsi in volo”, racconta Odachi, descrivendo le forze G che agivano sul suo corpo durante le manovre aeree. “Avevo l’impressione che le palpebre gradualmente cambiassero colore, passando dal giallo al viola e infine al nero, e mi sentivo sul punto di svenire”, ricorda il pilota, descrivendo gli effetti della pressione sul suo corpo.Odachi racconta anche delle simulazioni di combattimento che duravano cinque o sei minuti, definendole “estenuanti”. Durante queste esercitazioni, alcuni piloti, non riuscendo a controllare l’aereo, si schiantavano contro montagne o altri ostacoli.
Un racconto di sopravvivenza e resilienza
“Memorie di un Kamikaze” è un libro che ci offre una prospettiva unica e toccante sulla Seconda Guerra Mondiale, raccontata attraverso gli occhi di un uomo che ha vissuto in prima persona l’orrore della guerra e il sacrificio estremo richiesto ai piloti kamikaze. La storia di Odachi ci ricorda il costo umano dei conflitti e la straordinaria capacità di resilienza dell’essere umano, che riesce a sopravvivere anche alle esperienze più traumatiche.