Protesta fluviale a Verona
Oggi, militanti del movimento animalista Centopercentoanimalisti hanno organizzato una protesta insolita a Verona, navigando sull’Adige in gommone. L’obiettivo dell’azione era quello di denunciare la politica della giunta provinciale di Trento, accusata di avere una linea dura nei confronti degli animali e di favorire interessi economici a loro discapito.
Durante la protesta, i militanti hanno esposto uno striscione con un messaggio chiaro: “La giunta provinciale di Trento criminalizza gli animali e cerca pretesti per abbatterli, rispondendo ai desideri di cacciatori, speculatori e allevatori, ovvero alla parte più arretrata della popolazione trentina”.
Critiche alla politica trentina
Secondo i militanti di Centopercentoanimalisti, la giunta provinciale di Trento si presenta al mondo come un’oasi ecologica, mentre in realtà le sue politiche sarebbero in contrasto con la tutela della fauna selvatica. La scelta di utilizzare uno striscione in lingua inglese, rivolto soprattutto ai turisti stranieri, e di organizzare la protesta in luoghi di grande affluenza turistica, come in altre azioni precedenti, mira a smascherare la presunta ipocrisia della politica trentina, mostrando al mondo un’immagine diversa da quella che viene propagandata.
I militanti si sono fermati vicino ai ponti sul fiume per informare la gente sulle loro battaglie, cercando di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla questione.
Proteste e comunicazione
La scelta di azioni di protesta spettacolari, come la discesa in gommone sull’Adige, è una strategia spesso utilizzata dai movimenti animalisti per attirare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica. Questo tipo di azioni, pur potendo generare clamore, necessitano di una comunicazione strategica per evitare di cadere nel sensazionalismo e per trasmettere in modo efficace il messaggio che si intende portare avanti. La scelta di utilizzare uno striscione in inglese, rivolta ai turisti stranieri, suggerisce una strategia di comunicazione internazionale, che mira a coinvolgere un pubblico più ampio e a denunciare presunte incongruenze a livello internazionale.