Un festival per ricordare Danilo Dolci
Si celebreranno a Palermo e Trappeto i cento anni dalla nascita di Danilo Dolci, l’attivista della non violenza che ha lasciato un segno indelebile nella storia della Sicilia occidentale. Il festival “Palpitare di nessi”, organizzato da associazioni che si ispirano alla sua esperienza, si terrà dal 24 al 30 giugno, ripercorrendo la vita e le battaglie sociali di Dolci.
Il programma prevede una serie di eventi che si svolgeranno in luoghi simbolo della sua attività, come il Borgo di Trappeto, fondato da Dolci nel 1968 come centro di formazione, e palazzo Steri, dove si terrà un convegno il 26 giugno.
La vita e le lotte di Danilo Dolci
Danilo Dolci, sociologo triestino giunto in Sicilia nel 1952, ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti dei più deboli, utilizzando la non violenza come strumento di protesta. La sua azione si è concentrata soprattutto nella zona di Partinico, dove ha promosso scioperi della fame e lotte contadine. Nel 1968 ha fondato il Borgo di Trappeto, un centro per corsi di formazione, seminari e spettacoli.
Le sue iniziative hanno spesso avuto una forte risonanza politica, come le denunce sui ritardi nella ricostruzione del Belice dopo il terremoto del 1968, sulla povertà diffusa, sulle collusioni tra mafia e politica e sul diritto al lavoro. Nel 1956 Dolci fu arrestato con altre 26 persone per aver partecipato allo “sciopero alla rovescia” nella Trazzera vecchia, una strada rurale di Partinico. In quell’occasione, Dolci sostenne che il lavoro non è solo un diritto ma un dovere tutelato dalla Costituzione.
Il Borgo di Trappeto e la “Radio dei poveri cristi”
Il Borgo di Trappeto, concepito da Dolci come un centro di aggregazione e di formazione, ospiterà dal 27 giugno gli eventi del festival, tra cui spettacoli, concerti e rappresentazioni teatrali. Il Borgo rappresenta un simbolo tangibile dell’impegno di Dolci per lo sviluppo di un territorio spesso dimenticato.
Nel 1970, la polizia chiuse un’emittente radiofonica improvvisata, la “Radio dei poveri cristi”, dalla quale Dolci lanciava messaggi per il territorio. Questa radio rappresentava un altro esempio della sua volontà di dare voce ai più deboli e di promuovere il cambiamento sociale.
L’eredità di Danilo Dolci
Il centenario della nascita di Danilo Dolci rappresenta un’occasione importante per riflettere sull’eredità di questo attivista che ha dedicato la sua vita alla lotta per la giustizia sociale e alla promozione della non violenza. Le sue battaglie, spesso controcorrente, hanno contribuito a far luce su problemi sociali e politici cruciali della Sicilia, e il suo esempio continua a ispirare movimenti sociali e attivisti in tutto il mondo.