Suicidio nel carcere di Bancali
Un detenuto del carcere di Bancali a Sassari si è suicidato impiccandosi con le lenzuola nel reparto di tipo ospedaliero all’interno dell’istituto penitenziario. La notizia è stata diffusa da Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia penitenziaria, che ha sottolineato come si tratti del 44esimo suicidio di un detenuto in Italia nel corso del 2023, il quarto in poco più di 24 ore.
L’allarme della Uilpa Polizia penitenziaria
“Numeri pazzeschi, indegni di un paese civile”, ha denunciato De Fazio, lamentando la mancanza di risposte da parte del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e del governo Meloni. Secondo il sindacato, la situazione nelle carceri italiane è critica, con suicidi, omicidi, risse, aggressioni, stupri e traffici illeciti in aumento. De Fazio ha chiesto un decreto-legge per ridurre la densità detentiva, che supera di oltre 14mila unità la capienza utile delle carceri italiane. Ha inoltre sollecitato assunzioni straordinarie nel corpo di polizia penitenziaria, che manca di almeno 18mila unità, e un potenziamento dell’assistenza sanitaria, soprattutto psichiatrica, in grave crisi.
L’appello per riforme strutturali
“Siamo dentro un’ecatombe”, ha concluso De Fazio, chiedendo riforme strutturali per affrontare l’emergenza carceraria. Secondo la Uilpa, sono necessari interventi immediati per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e garantire la sicurezza del personale penitenziario.
Un’emergenza che richiede azioni concrete
Il tragico suicidio nel carcere di Sassari evidenzia un’emergenza allarmante nelle carceri italiane. Il numero elevato di suicidi tra i detenuti è un segnale inequivocabile di un sistema penitenziario in difficoltà, che necessita di un’attenta analisi e di interventi concreti. Le richieste della Uilpa Polizia penitenziaria, come la riduzione della densità detentiva e il potenziamento dell’assistenza sanitaria, meritano un’attenta considerazione da parte del governo.