L’azione legale contro Arundhati Roy
Le autorità indiane hanno avviato un’azione penale contro la scrittrice indiana Arundhati Roy, nota per il suo romanzo Il dio delle piccole cose vincitore del premio Booker nel 1997. L’azione legale, basata sulla legislazione antiterrorismo, è stata autorizzata dal vicegovernatore di Delhi, VK Saxena, un politico del BJP al potere del primo ministro Narendra Modi.
L’accusa nei confronti di Roy riguarda dei commenti da lei fatti sul Kashmir durante un evento nel 2010, considerati “provocatori” dalle autorità. Insieme a Roy, anche un ex professore universitario, Sheikh Showkat Hussein, è stato incluso nell’azione legale.
Le accuse e le reazioni
La denuncia penale contro Roy, presentata oltre un decennio fa, deriva da un suo commento secondo cui il territorio conteso del Kashmir non sarebbe una parte “integrante” dell’India. Roy è stata accusata di aver tenuto discorsi a sostegno della secessione del Kashmir dall’India.
Nel 2010, in seguito alla diffusione dei suoi commenti, la casa di Roy a Delhi è stata assediata da manifestanti, tra cui circa 150 membri dell’organizzazione femminile BJP che le hanno chiesto di ritrattare le sue dichiarazioni o di lasciare il Paese.
Il contesto politico
Arundhati Roy, 62 anni, è una delle autrici viventi più famose dell’India, ma il suo attivismo e le sue critiche esplicite al governo di Modi, inclusi i provvedimenti riguardanti le minoranze, l’hanno resa una figura polarizzante nel suo Paese.
L’azione legale contro Roy arriva dopo che lo scorso ottobre Saxena aveva dato l’approvazione per far procedere il caso davanti ai tribunali, più di un decennio dopo la presentazione della denuncia.
Un caso controverso
L’azione legale contro Arundhati Roy solleva preoccupazioni sulla libertà di espressione in India. L’utilizzo della legislazione antiterrorismo per un caso che riguarda commenti politici potrebbe essere interpretato come un tentativo di intimidire critici del governo. È importante ricordare che la libertà di espressione è un diritto fondamentale e che le autorità dovrebbero agire con cautela nell’utilizzare leggi severe per reprimere opinioni divergenti.