Critiche al Gay Pride: “Un’esibizione”, sostiene Vannacci
Roberto Vannacci, europarlamentare della Lega, ha espresso aperte critiche al gay Pride, definendolo “un’esibizione esibizionista” e sostenendo che “se vogliono fare una sfilata per Roma o per Torino, la facciano”. Vannacci ha anche sollevato dubbi sulla rivendicazione dei diritti da parte del movimento LGBTQ+, affermando che “i diritti non sono differenziati, i diritti sono per tutti. Non esistono i diritti per i gay, i diritti per gli eterosessuali, i diritti per i biondi, per i mori, per quelli con gli occhi azzurri: esistono i diritti per le persone.”
La difesa del termine “camerata” e dei riferimenti alla X Mas
Vannacci ha inoltre difeso il suo utilizzo del termine “camerata” e dei riferimenti alla X Mas, affermando che “abbiamo una frangia politica che strumentalizza e fa considerazioni pretestuose”. Secondo lui, la X Mas è “un’unità che lo Stato italiano formalmente riconosce come un’unità gloriosa” e lui ne riconosce “le caratteristiche di coraggio, di sprezzo del pericolo, di temerarietà, di determinazione”. Vannacci ha anche criticato coloro che interpretano i suoi riferimenti alla X Mas come un’approvazione delle azioni della X Mas dopo l’8 settembre 1943, sostenendo che “abbiamo avuto addirittura un certo Corrado Augias che ha interpretato in maniera sua, totalmente personale, che io mi riferissi a quella dopo l’8 settembre, perché lui è così perspicace da risiedere nelle mie meningi e capire quelli che sono i miei pensieri”.
Vannacci ribadisce la sua posizione: “Non indietreggio di un millimetro”
Vannacci ha ribadito la sua posizione, affermando che “sono uno dei pochi che non ha mai indietreggiato di un millimetro su quello che ha detto, ma perché nessuno convinto. Non mi presto soprattutto alle distorsioni pretestuose di qualcuno che vuole abolire determinati nomi, che vuole riscrivere la storia, che rifiuta per esempio il termine di “camerata”, che invece descrive quel rapporto di sentimenti, quel rapporto di legami che si crea tra persone che condividono la vita militare. Non possiamo negare questo termine perché qualcun altro lo ha usato, e io lo uso e continuerò a usarlo”.
Un dibattito acceso
Le dichiarazioni di Vannacci hanno suscitato un acceso dibattito. Mentre alcuni hanno espresso solidarietà con la sua posizione, altri hanno condannato le sue parole come offensive e discriminatorie. Il dibattito sulla libertà di espressione e sul ruolo dei diritti LGBTQ+ nella società italiana continua ad essere un tema caldo e complesso.