Trump riaccende la polemica su Zelensky
Donald Trump, durante un comizio in Ohio, ha rilanciato le sue accuse contro il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, definendolo “il miglior venditore della storia”. Trump ha sostenuto che Zelensky è riuscito a ottenere 60 miliardi di dollari dagli Stati Uniti senza mai dimostrare risultati concreti nella guerra contro la Russia. “Ogni volta che viene negli Stati Uniti va via con 60 miliardi di dollari”, ha detto Trump, aggiungendo che Zelensky “torna a casa e dice che gli servono altri 60 miliardi”.
Trump: “Se fossi ancora presidente, la guerra non sarebbe mai scoppiata”
Trump ha ribadito la sua convinzione che la guerra in Ucraina non sarebbe mai scoppiata se lui fosse stato ancora presidente. “Io avrei risolto il conflitto in un attimo”, ha detto Trump, senza fornire dettagli sulla sua strategia. Ha anche affermato che risolverà il conflitto appena eletto presidente. “La risolverò prima di entrare alla Casa Bianca come presidente-eletto”, ha detto.
Le critiche di Trump a Zelensky
Le accuse di Trump contro Zelensky non sono nuove. Durante il suo mandato presidenziale, Trump ha più volte criticato Zelensky, arrivando a sospendere l’assistenza militare all’Ucraina per costringerlo ad aprire un’inchiesta contro il figlio di Joe Biden, Hunter Biden. Questa vicenda è stata al centro del primo impeachment di Trump.
Le reazioni alle parole di Trump
Le parole di Trump hanno suscitato immediate reazioni. I democratici hanno accusato Trump di alimentare la propaganda russa e di indebolire il sostegno internazionale all’Ucraina. Alcuni repubblicani, invece, hanno espresso solidarietà a Trump, sostenendo che la sua critica a Zelensky è giustificata.
Il contesto delle dichiarazioni di Trump
Le dichiarazioni di Trump arrivano in un momento di crescente tensione tra Stati Uniti e Russia. La guerra in Ucraina sta entrando nel suo secondo anno, con pesanti conseguenze per l’economia globale e per la sicurezza internazionale. Il conflitto ha anche alimentato le divisioni politiche negli Stati Uniti, con i repubblicani sempre più critici nei confronti dell’amministrazione Biden e del suo sostegno all’Ucraina.
La retorica di Trump e le sue conseguenze
Le parole di Trump, anche se non nuove, rischiano di alimentare la propaganda russa e di minare il sostegno internazionale all’Ucraina. La sua critica a Zelensky, senza fornire prove concrete, rischia di essere interpretata come un’approvazione della narrativa russa, che cerca di delegittimare il governo ucraino e giustificare la sua invasione. La retorica di Trump, inoltre, rischia di aumentare le divisioni politiche negli Stati Uniti, in un momento in cui il paese è già profondamente diviso sulle questioni internazionali.