La FFF chiede neutralità politica ai giocatori
La Federcalcio francese (FFF) ha chiesto ai giocatori della nazionale di evitare “ogni forma di pressione e di uso politico” in vista delle elezioni politiche anticipate, invitandoli a rispettare la neutralità della squadra. La FFF ha sottolineato di essere “molto legata alla libertà di espressione” e di sostenere “il necessario appello ad andare a votare”, ma ha chiesto ai giocatori di “comprendere e rispettare la sua neutralità così come quella della squadra nazionale”.
L’appello di Thuram e la reazione della FFF
La dichiarazione della FFF segue la forte presa di posizione dell’attaccante dei Les Bleus Marcus Thuram, che ieri mattina aveva invitato a “lottare per garantire che il RN non vinca” alle elezioni del 30 giugno e del 7 luglio. Anche altri giocatori, tra cui Olivier Giroud, Ousmane Dembélé e Benjamin Pavard, hanno invitato i francesi a compiere il loro dovere civico.
I giocatori interpellati sulle conseguenze delle elezioni
Gli internazionali francesi che inizieranno la competizione in Germania contro l’Austria domani (ore 21) sono stati “praticamente tutti interpellati sulle conseguenze dei risultati” delle elezioni europee vinte dal partito di estrema destra il 9 giugno con il 31,4% dei voti. “Ognuno di loro ha potuto esprimersi liberamente, secondo le proprie convinzioni e sensibilità”, ha aggiunto la FFF.
Neutralità e libertà di espressione: un equilibrio delicato
La richiesta di neutralità politica da parte della FFF pone in luce un dilemma complesso: da un lato, è importante che la nazionale di calcio rappresenti l’unità e la coesione del Paese, evitando di essere strumentalizzata a fini politici. Dall’altro, è fondamentale garantire la libertà di espressione dei giocatori, che sono cittadini come tutti gli altri e hanno il diritto di esprimere le proprie opinioni. La FFF sembra cercare di trovare un equilibrio tra questi due principi, invitando i giocatori a rispettare la neutralità della squadra, ma riconoscendo al contempo il loro diritto di esprimere le proprie convinzioni.