La selettività dei laureati italiani nel mercato del lavoro
Un nuovo studio condotto dal Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, basato sul 26° Rapporto sulla condizione occupazionale dei laureati, mette in luce un trend interessante: i laureati italiani si dimostrano sempre più selettivi nella ricerca di lavoro, mostrando una crescente attenzione alla retribuzione e alla coerenza tra il ruolo lavorativo e il percorso formativo.
Il rapporto, che ha analizzato i dati di circa 660.000 laureati di 78 atenei italiani, evidenzia che a un anno dal conseguimento del titolo, tra i laureati di primo e secondo livello non occupati e in cerca di lavoro, la quota di chi accetterebbe una retribuzione al più di 1.250 euro è scesa rispettivamente all’8,9% e al 6,8% rispetto all’anno precedente.
Questo dato indica una netta diminuzione della disponibilità ad accettare lavori sottopagati o non in linea con le proprie competenze, a dimostrazione di una crescente consapevolezza del valore del proprio titolo di studio e delle proprie capacità.
La retribuzione dei laureati italiani a un anno e a cinque anni dal titolo
A un anno dal conseguimento del titolo, la retribuzione mensile netta media è pari a 1.384 euro per i laureati di primo livello e a 1.432 euro per i laureati di secondo livello. A cinque anni dal titolo, la retribuzione media sale a 1.706 euro per i laureati di primo livello e a 1.768 euro per quelli di secondo livello.
Questi dati, seppur positivi, evidenziano un divario significativo rispetto alle retribuzioni dei laureati all’estero, dove i compensi sono notevolmente superiori.
Il divario retributivo tra laureati italiani e laureati all’estero
Lo studio di AlmaLaurea rivela un significativo divario retributivo tra i laureati italiani e quelli trasferitisi all’estero. I laureati di secondo livello trasferitisi all’estero percepiscono, a un anno dalla laurea, 2.174 euro mensili netti, ovvero il 56,1% in più rispetto ai 1.393 euro di coloro che sono rimasti in Italia.
A cinque anni dalla laurea, il differenziale retributivo aumenta ulteriormente, sempre a favore degli occupati all’estero: 2.710 euro, il 58,7% in più rispetto ai 1.708 euro degli occupati in Italia.
Questo divario evidenzia la maggiore attrattività dei mercati del lavoro esteri per i laureati italiani, che trovano all’estero opportunità di carriera e retribuzioni più elevate.
Considerazioni sul trend dei laureati italiani
L’aumento della selettività dei laureati italiani nel mercato del lavoro è un segnale positivo che indica una crescente consapevolezza del valore del proprio titolo di studio e delle proprie competenze. Tuttavia, il divario retributivo con i laureati all’estero evidenzia la necessità di politiche mirate per migliorare le condizioni di lavoro e le retribuzioni dei laureati in Italia. È fondamentale investire nell’innovazione, nella ricerca e nello sviluppo per creare un ambiente lavorativo più competitivo e attrattivo per i giovani talenti italiani.