Le condizioni di detenzione di Assange
“Julian Assange è stato tagliato fuori dal mondo sotto tutti i punti di vista”, ha dichiarato Stella Assange, moglie del fondatore di WikiLeaks, durante il Wired Next Fest 2024 a Milano. Secondo Stella, Assange è trattato come “il peggior criminale nel Regno Unito” e le sue condizioni di detenzione sono “di completa privazione”. Assange si trova in una cella minuscola, dove passa in media 22 ore al giorno. Non ha accesso a internet e un accesso limitato al telefono. Può chiamare solo Stella e una serie di persone pre-approvate dal carcere. Tutte le loro conversazioni sono registrate. Mangia solo dentro la sua cella. Può uscire cinque minuti per andare a prendere le sue medicine e può andare in cortile dove avviene la maggior parte delle sue interazioni con gli altri detenuti.
La battaglia per la liberazione di Assange
“La battaglia per liberare Julian è difficile, ma politicamente abbiamo raccolto un grande sostegno”, ha detto Stella Assange. “L’Italia in particolare è stata incredibile, gli attivisti qui sono straordinari, credo siano un esempio per il resto d’Europa”. Stella ha ricordato che recentemente hanno ottenuto una vittoria: circa un mese fa, l’Alta Corte di Londra ha stabilito che Julian potrà fare appello, e il 9 e 10 luglio ci sarà un’udienza in cui finalmente avrà l’opportunità di presentare le sue ragioni alla corte. Stella si dice ottimista e crede che Assange verrà liberato. Tuttavia, per il “bene” del giornalismo, “l’unico esito positivo è che l’amministrazione Biden faccia cadere le accuse o graziarlo. Perché se questo precedente politico non viene cancellato, i danni sono destinati a rimanere”.
Il caso Assange e la libertà di stampa
Stella Assange ha definito il caso del marito “il più pericoloso attacco alla libertà di stampa a livello globale”. Secondo Stella, la “persecuzione” di Assange “è la storia della persecuzione di un uomo e di un piccolo e coraggioso progetto giornalistico, ma anche della libertà di informazione nell’era di internet”.
Il caso Assange e la libertà di stampa
Il caso Assange solleva importanti questioni sulla libertà di stampa e sulla protezione dei whistleblower, soprattutto nell’era digitale. La divulgazione di informazioni riservate, sebbene possa mettere in luce pratiche illegali o corruzione, può anche porre rischi per la sicurezza nazionale e la privacy. Trovare un equilibrio tra il diritto alla libertà di informazione e la necessità di proteggere la sicurezza nazionale è una sfida complessa.