Il Tar Abruzzo ordina al Ministero di esibire gli esami XRF
Il Tar Abruzzo ha accolto il ricorso di Alessio Consorte, giornalista e fotoreporter, ordinando al Ministero della Cultura di esibire gli esami XRF condotti sul Guerriero di Capestrano. La decisione arriva dopo che il Ministero aveva negato l’accesso agli atti a Consorte, che stava conducendo un’inchiesta giornalistica sull’autenticità della statua simbolo dell’Abruzzo.
I giudici amministrativi hanno ritenuto che Consorte avesse un interesse diretto, concreto e attuale all’analisi dei reperti, con un nesso di strumentalità tra l’interesse e l’oggetto dell’accesso. In particolare, il Tar ha riconosciuto il diritto ad informare come elemento fondamentale per la professione del giornalista, che svolge attività di divulgatore scientifico, foto e video reporter.
La statua del Guerriero di Capestrano
La scultura del Guerriero di Capestrano, scoperta nel 1934 in una necropoli dell’antica città di Aufinum, nei pressi di Capestrano (L’Aquila), raffigura un guerriero dell’antico popolo italico dei Vestini. La statua è considerata uno dei più importanti esempi di arte italica pre-romana e un simbolo della Regione Abruzzo.
La richiesta di Consorte
Nel giugno 2022, nel corso della sua inchiesta giornalistica, Consorte aveva chiesto di poter eseguire delle analisi con metodo XRF sui pigmenti e sulla pietra della statua e sul torso femminile (la Dama), al fine di comprendere la composizione chimica dei pigmenti. La sua richiesta era stata respinta dal Ministero della Cultura e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio.
Il commento dell’avvocato Presutti
L’avvocato Luca Presutti, che ha curato il ricorso di Consorte, ha commentato la decisione del Tar sottolineando che l’accesso agli atti per opere artistiche si fa solitamente per questioni personali. In questo caso, invece, è stato riconosciuto anche il diritto ad informare, un elemento importante per la professione del suo cliente. Presutti ha anche criticato il Ministero, affermando che avrebbe fatto bene a fornire subito la documentazione anziché finire davanti ai giudici.
La tutela del diritto ad informare
La decisione del Tar Abruzzo rappresenta un importante riconoscimento del diritto ad informare, fondamentale per il lavoro dei giornalisti e per la diffusione di conoscenza. Il caso del Guerriero di Capestrano dimostra che l’accesso agli atti non è solo un diritto per i cittadini, ma anche per chi svolge un’attività di ricerca e divulgazione scientifica.