L’ascesa del ‘Rodent Man’
L’estate di Hollywood 2024 è segnata da un’insolita tendenza: il ‘Rodent Man’. Un’espressione non proprio lusinghiera per chi vive in città infestate dai ratti, ma che sui social media sta diventando un appellativo supersexy per le ultime star del cinema e della musica.
Il ‘Rodent Man’ è caratterizzato da un sorriso topino, denti non perfetti, un volto triangolare e appuntito, orecchie grandi e occhi magnetici un po’ vitrei. E’ un tipo che potrebbe dedicarti una poesia, con una personalità sfuggente ma carica di sex appeal.
Tra i nomi che hanno fatto breccia nel cuore delle fan, spiccano Josh O’Connor e Mike Faist, entrambi protagonisti del film di Luca Guadagnino ‘Challengers’. Ma la lista è lunga e include anche Rami Malek, Jeremy Allen White di ‘The Bear’, Matty Healy dei 1975 e Travis Barker dei Blink-182.
L’estetica del ‘Rodent Man’
La giornalista Serena Smith su Dazed definisce il ‘Rodent Man’ come un tipo ‘più snello che muscoloso, con fattezze appuntite’. Non è la bellezza convenzionale, ma qualcosa di più sfumato e autentico.
Il New York Times ha dedicato un intero articolo all’ascesa di questa tendenza, analizzando il suo fascino per la Generazione Z. Secondo il quotidiano, c’è qualcosa di ‘non stereotipicamente mascolino’ che fa sentire sicure le donne. In un’epoca di perfezione artificiale, l’imperfezione umana diventa desiderabile: ‘Vogliamo vedere la vulnerabilità di una faccia asimmetrica’, spiegano i guru del giornale.
Le origini del ‘Rodent Man’
Adam Driver, con il suo aspetto ‘topino’, potrebbe aver aperto la strada a questa tendenza, giungendo sulla scena un decennio fa. Ma le origini del ‘Rodent Man’ potrebbero essere ancora più profonde, con Dustin Hoffman in ‘Uomo da Marciapiede’, soprannominato ‘Ratso’ nella versione originale, che incarna un’estetica simile.
Tuttavia, alcune critiche si stanno alzando: il ‘Rodent Man’ è per lo più bianco e le donne non hanno di solito il lusso di essere considerate belle se presentano le stesse imperfezioni. C’è da chiedersi se questa tendenza sia davvero inclusiva o se sia solo una nuova forma di bellezza standardizzata.
Un’estetica inclusiva?
Il ‘Rodent Man’ è un fenomeno interessante che riflette la crescente attenzione alla diversità e all’autenticità. Ma è importante interrogarsi sul suo impatto sociale e sulla sua inclusività. L’estetica ‘topina’ è davvero un’alternativa alla bellezza convenzionale, o è solo una nuova forma di standardizzazione? La risposta, probabilmente, è complessa e merita un’ulteriore analisi.