Un viaggio emozionale attraverso la gestualità italiana
La campagna di comunicazione nazionale del Mei, il Museo Nazionale dell’Emigrazione Italiana, entra nel vivo con uno spot originale che vede protagonista l’attore Luca Vullo, ambasciatore della gestualità italiana nel mondo. Lo spot, intitolato ‘Mei – Le mie radici sono qui’, sarà visibile in tutti i principali aeroporti e metropolitane italiane, oltre che negli hotel, su taxi, autobus e totem cittadini.
L’obiettivo della campagna è quello di coinvolgere in modo originale gli spettatori di tutta Italia, invitandoli a visitare il museo genovese. Luca Vullo, attraverso il linguaggio del corpo tipico degli italiani, comunica e fornisce agli spettatori tutte le informazioni necessarie alla visita usando esclusivamente i gesti delle mani e le espressioni del viso, supportate dai sottotitoli in diverse lingue (italiano, inglese, francese, portoghese e tedesco).
Un approccio innovativo per raccontare la storia dell’emigrazione italiana
Lo spot, presentato lo scorso maggio in occasione del compleanno del Mei, è stato diffuso inizialmente sui social media e sui media tradizionali. La scelta di utilizzare la gestualità come linguaggio principale è stata dettata dalla volontà di creare un’esperienza coinvolgente e memorabile per il pubblico. La gestualità, infatti, è un elemento fondamentale della cultura italiana, che ha accompagnato l’emigrazione italiana nel mondo e ha contribuito a costruire l’identità degli italiani all’estero.
Come ha spiegato Paolo Masini, presidente della Fondazione Mei, “Siamo convinti che accanto al grande rigore scientifico che ci viene riconosciuto vada abbinato un approccio popolare e coinvolgente che consenta al nostro pubblico di essere preso per mano e accompagnato a scoprire i segreti di uno scrigno unico. Luca Vullo rappresenta al meglio il senso che volevamo dare a questa operazione.”
Un messaggio universale che celebra la memoria e l’identità italiana
La campagna ‘Mei – Le mie radici sono qui’ vuole celebrare la memoria dell’enorme flusso di emigrazione che ha riguardato e riguarda i nostri connazionali. Il museo, attraverso le sue collezioni e le sue attività, racconta la storia dell’emigrazione italiana e il suo impatto sulla società italiana e internazionale.
L’utilizzo della gestualità come linguaggio principale dello spot è un modo originale e universale per comunicare il messaggio del museo: la memoria dell’emigrazione è un patrimonio comune, che appartiene a tutti gli italiani, ovunque essi si trovino. Il messaggio è chiaro: le radici italiane sono un punto di riferimento importante per tutti, un elemento che unisce e che ci ricorda che siamo parte di una storia comune.
Un’iniziativa originale e coinvolgente
La scelta di utilizzare la gestualità come linguaggio principale della campagna è un’idea originale e coinvolgente. Lo spot è in grado di catturare l’attenzione del pubblico e di trasmettere un messaggio potente e universale. La campagna rappresenta un esempio di come la comunicazione museale possa essere innovativa e creativa, senza perdere di vista la sua missione principale: la valorizzazione del patrimonio culturale e la diffusione della conoscenza.