Lula: “Non difendo Putin”
Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva, in Italia per partecipare al G7, ha negato di essere dalla parte del presidente russo Vladimir Putin nella guerra in Ucraina.
“Non difendo Putin. Il Brasile è stato il primo Paese a criticare la Russia per l’invasione. Quello che faccio è schierarmi dalla parte della pace”, ha detto il leader progressista.
L’appello alla pace e la critica al mancato dialogo
Lula ha sottolineato la necessità di un accordo per porre fine al conflitto, criticando la mancanza di dialogo tra Russia e Ucraina. “Deve esserci un accordo. Se (il presidente ucraino Volodymyr) Zelenskyj dice che non ha colloqui con Putin, e Putin dice che non ha colloqui con Zelenskyj, è perché si stanno godendo la guerra. Altrimenti si sarebbero già seduti a parlare e a cercare di trovare una soluzione pacifica”, ha aggiunto Lula, prima di lasciare Ginevra, al termine di una conferenza presso l’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo).
La posizione del Brasile sul vertice di pace
Il capo dello Stato ha giustificato la sua assenza al vertice di pace convocato dalla Svizzera, con il sostegno di Stati Uniti e Ucraina, ma senza la presenza della Russia, rivelando di aver inviato una lettera alla presidente della Confederazione svizzera, Viola Amherd, in cui spiegava che “il Brasile non avrebbe partecipato a un vertice con una sola fazione”.
Un approccio equilibrato alla risoluzione del conflitto
L’appello di Lula alla pace e al dialogo è un messaggio importante in un momento di grande tensione internazionale. Il presidente brasiliano sembra volersi distaccare da una posizione di parte, cercando di favorire un negoziato che possa portare alla fine del conflitto. La sua critica alla mancanza di dialogo tra Russia e Ucraina è un monito a entrambe le parti, spingendole a cercare una soluzione diplomatica. La scelta del Brasile di non partecipare al vertice di pace organizzato dalla Svizzera, pur apprezzabile per la sua posizione di neutralità, potrebbe però essere interpretata come un segnale di distacco da un’iniziativa internazionale che punta a favorire la pace. La posizione brasiliana, seppur complessa, rappresenta un punto di vista importante che merita di essere considerato nel dibattito internazionale sul conflitto in Ucraina.