Ospedali a rischio di chiusura per mancanza di carburante
La situazione a Gaza è drammatica. La carenza di carburante sta spingendo gli ospedali sull’orlo del collasso, con pazienti che rischiano di morire per disidratazione, malattie e fame. A lanciare l’allarme è l’organizzazione benefica ActionAid, che denuncia una situazione insostenibile.
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità stava fornendo carburante, forniture mediche e medicinali. Ma dal 22 aprile ad ora non lo hanno più fatto perché i militari israeliani si sono rifiutati di lasciare entrare le scorte e le forniture mediche. Quindi da più di 50 giorni l’ospedale è senza carburante e quello che c’è, è sufficiente solo per due settimane”, ha detto Mohammad Salha, direttore ad interim dell’ospedale al-Awda nel nord di Gaza.
“Stiamo facendo funzionare i piccoli generatori solo per ricaricare le batterie. E su questo stiamo eseguendo gli interventi chirurgici legati al salvataggio di vite umane”, ha aggiunto.
Un sistema sanitario al collasso
La situazione è critica e sta peggiorando di giorno in giorno. ActionAid riferisce che solo 17 ospedali di Gaza sono ora parzialmente funzionanti e il ministero della Sanità palestinese ha avvertito che potrebbero andare fuori servizio se non riceveranno più carburante.
Secondo l’agenzia di stampa palestinese Wafa, fonti mediche hanno avvertito che l’unica stazione di ossigeno nell’area di Gaza City rischia di essere chiusa per mancanza di carburante. Questo significherebbe una tragedia per i pazienti che dipendono da questa risorsa vitale.
Un’emergenza umanitaria che richiede un intervento urgente
La situazione a Gaza è un’emergenza umanitaria che richiede un intervento urgente da parte della comunità internazionale. È inaccettabile che i pazienti siano privati di cure mediche essenziali a causa della mancanza di carburante. È necessario che le autorità israeliane consentano l’ingresso di aiuti e forniture mediche nel territorio, garantendo la sicurezza e la salute della popolazione palestinese. La comunità internazionale deve fare pressione su Israele affinché ponga fine al blocco e consenta il libero accesso di aiuti umanitari a Gaza.