Il ricordo della semifinale mondiale
“Una vittoria epocale, che non verrà scalfita da nulla”: così Gigi Buffon, oggi capodelegazione della Nazionale, ricorda la semifinale del Mondiale 2006 vinta contro la Germania a Dortmund, in un’intervista su Vivo Azzurro TV, la piattaforma della Figc disponibile su App Store, Google Play e al sito www.vivoazzurrotv.it. Il portiere più forte di sempre ha vissuto a Dortmund momenti indimenticabili, non solo quella notte magica del 4 luglio 2006. “Ci ho giocato con il Parma in Champions League e parai due rigori (stagione 1997-98, 2-0 per i tedeschi, ndr), e ci ho giocato e vinto anche con la Juventus (3-0 nel marzo 2015, ndr) – racconta Buffon -, Uno stadio complicato, dove la presenza del pubblico si fa sentire e la tensione è superiore alla media. Ma sono dei brividi e delle emozioni che vale la pena vivere”.
Un ruolo diverso, ma sempre con la stessa passione
Per Buffon, dopo anni da protagonista in campo, ora è una vigilia diversa: “Particolare, era da parecchi mesi che non provavo questo tipo di sensazione. Man mano che l’evento così importante si avvicina sale l’adrenalina, e quindi immagino sia una reazione del mio corpo rispetto ai 30 anni che ho vissuto a questi livelli. Il mio ruolo? Cerco di dare il mio contributo alla causa: a seconda di cosa percepisco un giocatore possa vivere, cerco di dargli qualcosa in più per fargli superare un momento di difficoltà o gestire un momento di particolare entusiasmo”.
Un augurio ai 26 azzurri
Da Buffon anche un augurio ai 26 protagonisti dell’avventura azzurra: “Spero che i ragazzi possano divertirsi, perché quando invecchi capisci la fortuna che hai avuto nell’essere protagonista e vivere questi eventi. E poi di dimostrare quello che hanno dimostrato in questi 10 mesi: sono ragazzi seri che hanno a cuore le sorti della Nazionale, e che individualmente hanno valori tecnici e morali di grande livello. Se hanno la spensieratezza di poterli esprimere, faremo un Europeo da protagonisti”.
L’eredità di Buffon
Le parole di Buffon, ricco di esperienza e di vittorie, sono un messaggio importante per i giovani azzurri. La sua presenza, la sua esperienza, la sua leadership, sono un patrimonio prezioso per la Nazionale. La sua capacità di trasmettere la passione e la tensione di un evento come l’Europeo è fondamentale per la crescita della squadra.