Proteste violente a Buenos Aires: il governo accusa i manifestanti
Il governo argentino ha annunciato che denuncerà per danneggiamento i manifestanti che hanno protestato davanti al Senato durante il dibattito sulla Legge Base, il pacchetto di riforme del governo di Javier Milei. Il ministero della Sicurezza ha informato in un comunicato che finora sono 33 le persone detenute e che si stima che ce ne saranno di più “man mano che verranno identificati gli aggressori”.
Il governo parla di “tentativo di colpo di stato”
“Gruppi terroristici hanno commesso un’azione di distruzione con l’intenzione di interrompere le sessioni del Senato”, continua la nota del ministero, che ha definito le azioni dei dimostranti un “tentativo di colpo di stato”. Il portafoglio guidato da Patricia Bullrich ha poi aggiunto che il procuratore Carlos Stornelli attribuisce agli arrestati crimini come attacchi e resistenza all’autorità, intimidazione pubblica, attacchi contro l’ordine costituzionale e scempio.
Le accuse contro i manifestanti
Il procuratore Carlos Stornelli ha accusato i manifestanti di crimini come attacchi e resistenza all’autorità, intimidazione pubblica, attacchi contro l’ordine costituzionale e scempio. Le accuse sono gravi e potrebbero portare a pene severe per i manifestanti.
Un’escalation di tensione
L’escalation di tensione in Argentina è un segnale preoccupante. Le accuse di “tentativo di colpo di stato” da parte del governo sono gravi e potrebbero alimentare ulteriormente le tensioni sociali. È importante che tutte le parti coinvolte agiscano con responsabilità e che si cerchi una soluzione pacifica alla crisi politica.