Il peso della guerra sulle spalle dei calciatori ucraini
Mentre l’Ucraina si prepara a disputare il Campionato Europeo di calcio femminile in Germania, i suoi giocatori affrontano una sfida unica: conciliare la concentrazione necessaria per la competizione con la consapevolezza che le loro famiglie vivono sotto la minaccia costante dei bombardamenti russi. Mykhailo Mudryk, attaccante del Chelsea e stella nascente del calcio ucraino, è uno dei tanti giocatori che hanno raccontato le loro storie di resistenza e dolore in un video prodotto dalla Federazione calcistica nazionale. Nel filmato, Mudryk descrive la situazione a Krasnograd, la sua città natale nella regione di Kharkiv, nell’Ucraina orientale. “Dall’inizio della guerra su vasta scala, la mia città è stata bombardata da missili giorno e notte”, racconta il calciatore, aggiungendo che i suoi genitori rimangono a Krasnograd, “continuando a costruire lì la loro vita e credendo sempre nella vittoria dell’Ucraina”.Le parole di Mudryk riflettono la realtà di molti calciatori ucraini, costretti a lasciare le loro case e le loro famiglie per inseguire il sogno di giocare a calcio, ma con il cuore sempre rivolto verso la patria.
Le testimonianze di altri calciatori ucraini
Il video della federazione calcistica ucraina raccoglie le testimonianze di altri calciatori che vivono la guerra, ognuno con la propria storia di dolore e speranza. Tra questi, Oleksandr Zinchenko, terzino sinistro dell’Arsenal, e Ilya Zabarnyi, difensore del Bournemouth, entrambi originari di città colpite dai bombardamenti. Mykola Shaparenko, attaccante della Dynamo Kyev, racconta che il suo villaggio natale, Velyka Novosilka, “è stato completamente distrutto dalla Russia”. Le parole di questi calciatori mettono in luce la devastazione che la guerra ha portato in Ucraina, ma anche la loro determinazione a non arrendersi e a continuare a combattere per la libertà del loro paese.
Il messaggio di Andriy Shevchenko
Andriy Shevchenko, ex attaccante del Milan e ora presidente della Federcalcio ucraina (UAF), ha aggiunto un tocco di pathos al video, sottolineando il profondo impatto della guerra sul calcio ucraino. “Le nostre città desiderano ospitare gli Europei, ma ora non combattono per il torneo, ma per la libertà”, ha detto Shevchenko. “Non esiste calciatore, città, stadio, parco giochi o bambino ucraino che non sia stato toccato dalla guerra”. Le parole di Shevchenko riassumono la situazione in Ucraina: il calcio, simbolo di speranza e unità, è stato messo in secondo piano dalla necessità di difendere la libertà e l’indipendenza del paese.
Lo sport come simbolo di speranza
La partecipazione dell’Ucraina al Campionato Europeo di calcio femminile è un potente simbolo di speranza e resistenza. Nonostante la guerra, il paese non rinuncia alla sua passione per lo sport e si presenta sulla scena internazionale con coraggio e determinazione. Le testimonianze dei calciatori ucraini, che raccontano le loro storie di dolore e di speranza, ci ricordano l’importanza di non dimenticare la tragedia che sta vivendo l’Ucraina e di sostenere il popolo ucraino nella sua lotta per la libertà.