Musk contro Apple: “OpenAI è una minaccia per la sicurezza”
Elon Musk, patron di Tesla e X, ha espresso la sua contrarietà alla partnership tra Apple e OpenAI, affermando che se la società di Cupertino integrerà OpenAI nel suo sistema operativo, i dispositivi Apple saranno banditi dalle sue aziende. In un post su X, Musk ha definito l’integrazione di OpenAI un'”inaccettabile violazione di sicurezza”.
“È assurdo che Apple non sia abbastanza intelligente da creare la sua intelligenza artificiale, ma sia in qualche modo in grado di garantire che OpenAI protegga la vostra sicurezza e privacy”, ha aggiunto Musk in un successivo post. “Apple non ha idea di cosa accadrà una volta che i dati sono nelle mani di OpenAI”.
Le dichiarazioni di Musk seguono l’annuncio di Apple di una partnership con OpenAI, azienda che il miliardario ha co-fondato e poi abbandonato. Tra i due c’è un passato di controversie, culminato in una causa intentata da Musk contro OpenAI a febbraio. La causa, ritirata da Musk il giorno prima che un giudice della California esaminasse la richiesta di OpenAI di chiuderla, accusava l’azienda di non aver mantenuto la promessa di dare la priorità “agli esseri umani invece che ai profitti”.
La reazione di Apple e l’opinione di un esperto
Apple non ha ancora rilasciato una dichiarazione ufficiale in merito alle parole di Musk. Tuttavia, la società di Cupertino ha registrato un nuovo record a Wall Street, con i titoli in rialzo del 3,5% a 199,87 dollari per azione, portando al +20% i guadagni dai minimi toccati in aprile. L’ottimismo degli investitori è legato all’integrazione dell’intelligenza artificiale nei prodotti Apple.
La Commissione Europea, interpellata sull’accordo tra Apple e OpenAI, ha dichiarato di non avere commenti da fare per il momento sulle implicazioni per la Dma, la legge Ue sui mercati digitali. “Una volta che il servizio sarà effettivamente integrato, allora saremo in grado di fare la nostra valutazione, ma la Dma come regolamento e i suoi processi ovviamente sono abbastanza flessibili e possono essere aggiornati se necessario. se i servizi cambiano, ciò può riflettersi negli obblighi normativi”, ha detto la portavoce della Commissione Ue Lea Zuber.
Pierluigi Paganini, esperto di sicurezza e professore di Cybersecurity presso l’Università Luiss Guido Carli, ha commentato all’ANSA la posizione di Musk: “Fa rumore la posizione di Elon Musk, critico sull’integrazione di OpenAI in Apple, e che mette in guardia da rischi per la sicurezza degli utenti che non è in grado, almeno per il momento, di descrivere. La paura è infondata, almeno stando alle premesse fatte dall’azienda di Cupertino”.
“Il risentimento di Musk contro OpenAI è noto e non perde occasione per attaccare l’azienda”, aggiunge Paganini. “Trovo prematuro, ed oggi infondato, additare Apple Intelligence come una minaccia per gli utenti”.
“Il principio è che qualunque nuova componente di un sistema, sia essa un modello di intelligenza artificiale o una funzione per la lettura dei messaggi, ne amplia la superfice di attacco e malintenzionati potrebbero focalizzare i propri sforzi nella ricerca di vulnerabilità in questi ambiti. Non possiamo escludere che in futuro qualcuno possa sviluppare malware che possano interferire in diversi modi con il modello AI Intelligence di Apple, arrivando anche ad esfiltrare informazioni sensibili. Di certo queste falle potrebbero essere in futuro trovate nei modello Apple Intelligence, così come nei sistemi di guida autonoma di Tesla. Saranno le capacità tecniche di queste aziende a fare la reale differenza in futuro, prevenendo attacchi nel rispetto della privacy degli utenti”, conclude Paganini.
L’intelligenza artificiale al centro del dibattito
La partnership tra Apple e OpenAI ha riacceso il dibattito sull’intelligenza artificiale e i suoi potenziali rischi per la sicurezza e la privacy. Musk, che ha lanciato la sua intelligenza artificiale, Grok, rendendola open source, è da tempo un critico della direzione presa da OpenAI, accusandola di essere diventata una società a scopo di lucro e di non dare la priorità alla sicurezza e alla privacy degli utenti.
Le parole di Musk, pur essendo frutto di un evidente dissidio personale con OpenAI, sollevano importanti questioni sull’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi operativi e sulla sicurezza dei dati degli utenti. La questione è complessa e richiede un’attenta analisi e un dibattito aperto e trasparente.
Un futuro incerto
La partnership tra Apple e OpenAI rappresenta un passo importante nell’integrazione dell’intelligenza artificiale nei sistemi operativi. Tuttavia, le parole di Musk e le preoccupazioni espresse dagli esperti di sicurezza sollevano interrogativi importanti sulla sicurezza e la privacy dei dati degli utenti. L’evoluzione dell’intelligenza artificiale è un processo in continua evoluzione, e la sfida sarà quella di garantire che le nuove tecnologie siano sviluppate e utilizzate in modo responsabile e etico, a tutela degli interessi degli utenti.